Le scelte degli italiani e quelle dei soliti Happy few
De Michelis (Frame AM): non esistono investimenti che assicurano una rendita reale senza rischio
Recentemente mi è capitato di leggere i risultati di una indagine statistica molto interessante in merito alle scelte dei risparmiatori Italiani nel 2018.
La cosa più eclatante a prima vista è stata che per la prima volta sembra che gli Italiani si stiano disinnamorando delle obbligazioni. "Bene" ho pensato nell'immediato, "vuoi vedere che finalmente anche i miei compatrioti hanno finalmente capito come ci si debba approcciare ad un corretto investimento?".
Continuando la lettura, sempre più incuriosito, scopro poi che della vendita delle obbligazioni a beneficiarne è stata la liquidità e penso: "Giusto, i tassi stanno aumentando, in Italia le banche non applicano tassi negativi sui depositi, quindi, anziché perdere in conto capitale, si posizionano pronti a cogliere le opportunità che si presenteranno".

Un'altra asset class generica che si è avvantaggiata dei flussi dalla vendita delle obbligazioni è il risparmio gestito e a quel punto mi stavo quasi commuovendo, immaginando una folla di investitori che, consapevole delle proprie lacune, decide finalmente di avvalersi della consulenza di professionisti nella gestione dei propri risparmi, così come si avvale regolarmente di avvocati, architetti, ingegneri, medici etc etc.
Peccato che tutte le illusioni che già mi stavo immaginando sarebbero state demolite un secondo dopo alla lettura degli obiettivi di investimento.
"Per nove risparmiatori su dieci, l'avversione al rischio resta comunque assoluta e la sicurezza degli investimenti viene sempre al primo posto.
Quando il risparmiatore si trasforma in investitore, mette al primo posto l'obiettivo di non perdere neppure un centesimo di quanto ha risparmiato.