Buone notizie per gli investitori dal settore Oil & Gas
Sym (Schroders): i produttori di greggio devono investire per aumentare l'offerta sul mercato. A beneficiarne saranno le società di servizi petroliferi
Il settore energetico ha registrato un rally nel mese di aprile, favorito dall'aumento dei prezzi del petrolio sopra i 70 dollari al barile per la prima volta dal 2014. Questa è stata una buona notizia per noi, che dall'inizio dell'anno abbiamo assunto una posizione più favorevole verso il settore. E i prezzi hanno continuato a salire, superando la soglia degli 80 dollari al barile negli ultimi giorni.
Non possiamo tuttavia affermare di avere letto dell'aumento del prezzo del greggio in una sfera di cristallo. Piuttosto, il nostro ottimismo si è basato su una serie di diversi fattori.
La domanda di petrolio resta forte

Innanzitutto, la domanda mondiale di energia è ancora in aumento e il petrolio sarà indispensabile per soddisfarla. L'ultimo World Energy Outlook della International Energy Agency prevede un'espansione del 30% nel fabbisogno energetico globale tra il 2016 e il 2040, dato che la ripresa della domanda proveniente dai Mercati Emergenti dovrebbe di gran lunga compensare il calo atteso nelle economie avanzate.
Si potrebbe sostenere che la crescita delle energie rinnovabili raccoglierà parte di tale carenza di offerta, ma il divario di consumo tra le energie rinnovabili e il petrolio resta ancora notevole. Quest'ultimo è in calo come percentuale complessiva della quota del mercato energetico; tuttavia, guardando al consumo di energia primaria per il carburante, il greggio risulta ancora in aumento.
Pertanto, il ruolo di lungo periodo del petrolio nel mercato energetico non andrebbe affatto sottovalutato.
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