Anno su anno il prestito finalizzato è aumentato del 10%, raggiungendo un picco di 19 miliardi di euro. Un numero impressionante che continuerà a crescere
Confcommercio non manca di rilevare come i consumi in Italia soffrano da anni una congiuntura non proprio favorevole. Per fortuna che a supportare le famiglie ha avuto un ruolo determinante il credito al consumo: senza la possibilità di dilazionare i pagamenti, infatti, solo il 20% avrebbe effettuato comunque l'acquisto, mentre ben l'80% avrebbe rinunciato o rimandato la spesa. Un pilastro, quindi, per la società e per i consumi, tanto che negli ultimi anni il settore è cresciuto significativamente, chiudendo il 2017 con un nuovo record in termini di finanziamenti finalizzati, arrivando a superare 19 miliardi di euro (+7,8% sul 2016 e +54% sul 2013), con un valore medio per acquisto di 5.300 euro (+37% sul 2013). Segnali incoraggianti arrivano anche dalle previsioni sulla congiuntura economica dei prossimi 12 mesi, che avrà effetti positivi anche sulle vendite secondo i convenzionati intervistati. Sono questi i dati che emergono dall'ultima edizione dell'Osservatorio Compass (Gruppo Mediobanca). Per approfondire la tematica abbiamo parlato con Luigi Pace, Direttore Centrale Marketing e Customer Management di Compass.
Come si sta evolvendo l'osservatorio?

L'Osservatorio sta diventando uno strumento di riferimento. Ha ormai tre anni e offre una visuale nuova, diversa rispetto ai report diffusi da altri player, perché dà voce a chi fa business e non direttamente a consumatori. Questo è un aspetto rilevante, poiché spesso si ascoltano solo le famiglie e i consumatori finali, con i loro capricci e i loro desideri. Si tiene un po' in disparte chi rappresenta il vero motore del mercato e il motore del cambiamento.
Noi per la prima volta abbiamo deciso di ascoltare - e farlo con continuità - gli imprenditori, quelli che accanto a noi permettono alle famiglie di avere auto, arredamento, elettronica, con l'aiuto del finanziamento.
Devo dire che stiamo scoprendo un insieme di professionisti molto attanti al cambiamento, non sono radicati sulle posizioni né sui territori: vogliono ascoltare e migliorarsi. Con loro abbiamo un confronto continuo, giornaliero, anche sugli aspetti più critici, che possono essere quelli del prezzo, dell'offerta e anche dei canali alternativi.
Insieme a loro stiamo imparando quanto un operatore finanziario possa essere un alleato - non solo perché permette all'80% dei clienti che vanno in una concessionaria o in un punto di elettronica di perfezionare un acquisto che altrimenti non farebbero - anche perché portiamo clienti nuovi che non si avvicinerebbero. Pensiamo ai tantissimi extracomunitari che con un finanziamento possono avere un'auto (nuova o usata che sia) o permettersi un nuovo televisore.
Li aiutiamo - e questo ci riempie di gioia - a capire e anticipare certi grandi mutamenti socioeconomici. Devo dire che troviamo un parterre di imprenditori che ascoltano con attenzione e hanno una voglia pazzesca di migliorarsi. Per esempio, nei confronti della clientela, nello sviluppo di nuovi canali, di esser pronti all'innovazione perché è lì che bisogna arrivare.
Con tanti abbiamo affrontato, per esempio, il tema dell'online, che non è semplicemente informarsi su una vetrina, ma quanto e come si può perfezionare l'acquisto di un'auto nuova o usata con un processo totalmente digitale, dove io vado dal concessionario solamente a ritirare l'auto. Non la vedo prima, non la provo prima, e magari non ne conosco i dettagli dentro o fuori. Devo dire che anche su questo gli imprenditori sono molto attenti: comprendono che sempre di più i nostri ragazzi, quelli che per la prima volta oggi si avvicinano a prendere il primo stipendio e domani saranno i motori del consumo, sono connessi. Non usano giornali, si spostano poco da casa, fanno tutto da uno smartphone. E allora l'offerta, il servizio, il customer care, la disponibilità, la possibilità di configurare un'auto deve essere sempre di più online.
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