PMI: i tre fattori per arrivare alla giusta flessibilitÃ
Diez-Aguirre (Ricoh Europe): processi interni, nuove modalità di lavoro ed investimenti IT che guardino alle esigenze dei dipendenti anziché alle mode tecnologiche del momento, i punti importanti
La velocità e la complessità del mercato di oggi rendono necessario per le PMI riuscire a cogliere nuove opportunità e a gestire in maniera proattiva i cambiamenti che, se ignorati, potrebbero minare la loro sopravvivenza.
In particolare, per mantenere il business in salute, le PMI devono puntare alla flessibilità .
Mantenendo un approccio agile, queste aziende possono trasformare il proprio modello di business e invertire rapidamente rotta, per esempio interrompendo la commercializzazione dei prodotti di scarso successo per introdurne di nuovi, oppure aggiornando i servizi proposti affinché rispondano alle nuove aspettative dei clienti.

Da una nuova ricerca commissionata da Ricoh, è emerso come per il 75% dei business leader delle PMI europee - percentuale che in Italia sale al 90% - il miglioramento della flessibilità sia in cima all'agenda di quest'anno.
Si tratta di un'ottima notizia.
Ci sono però alcuni aspetti da considerare, in particolare:
1.
Processi interni: è ora di mettere ordine
Se non correttamente gestiti, i processi interni rischiano di porre le aziende di fronte ad un vicolo cieco.
Il 73% dei business leader coinvolti nella ricerca Ricoh non ha citato i flussi di lavoro tra i fattori da considerare nel miglioramento dell'agilità , dimenticandosi quindi che questo aspetto e la flessibilità dei processi vanno di pari passo.
Ciò significa che i workflow interni non vengono monitorati come dovrebbero.
I manager delle PMI devono invece considerare i processi e valutare nuove modalità lavorative basate ad esempio sulla digitalizzazione.
BusinessCommunity.it - Supplemento a G.C. e t. - Reg. Trib. Milano n. 431 del 19/7/97
Dir. Responsabile Gigi Beltrame - Dir. Editoriale Claudio Gandolfo
