Pagamenti cross-border e instant payment sempre più facili e sicuri
Toso (SWIFT): grazie alla piattaforma Global Payment Innovation (GPI) ogni giorno vengono transati più di 100 miliardi di dollari. 150 banche nel mondo hanno già aderito
Il tema del payment è decisamente di estrema attualità , soprattutto per ciò che riguarda le sue componenti "instant" e quella "cross-border", che riguarda le transazioni internazionali. Abbiamo fatto il punto della situazione con Erika Toso Head of Italy and South East Europe di SWIFT, in occasione del convegno "Evoluzione del mondo dei pagamenti: sfide e opportunità per l'industria finanziaria", recentemente svoltosi a Milano.

Scenario instant payment: come sta cambiando questo mercato
Di iniziative di instant payment ce ne sono parecchie e in tutto il mondo. Diciamo che non è propriamente una novità , ma sta prendendo piede e con diverse iniziative. In modo particolare, per quanto riguarda l'Europa, con l'iniziativa di EBA già online dallo scorso anno e con il nuovo progetto della BCE con TIPS che andrà live a novembre 2018. LA BCE ha voluto attendere prima di iniziare un progetto di instant payment per valutare se le diverse iniziative nate indipendenti potessero portare elementi di interoperabilità , poiché in questo mondo la "reachability", ovvero la possibilità di raggiungere il maggior numero di clienti possibile, è veramente molto importante. Considerando il fatto che le iniziative indipendenti non erano state in grado di raggiungere questo obiettivo, la BCE è intervenuta e proporrà la propria soluzione per arrivare all'interoperatività e la reachability estesa.
Come cambia la customer experience?
E' indubbio che oggi i clienti hanno esigenze diverse da quello che era in passato. Viviamo in una economia prettamente digitale, di Internet of Things (IoT), dove tutto deve essere veloce e immediato. Anche un pagamento quindi deve avere le stesse caratteristiche. In modo particolare, essere "frictionless", cioè non creare problemi nel momento dell'esecuzione, e possibilmente "contactless". Quindi i clienti sono decisamente molto più esigenti e richiedono alle banche di offrire servizi diversi, dove il pagamento stesso, nella maggior parte dei casi viene nascosto in realtà all'interno di un altro servizio. Quindi non si paga più di pagamento, ma di un servizio all'interno del quale una delle componenti è il pagamento.
Quali sono le opportunità dei modelli bancari aperti?
Se ne parla molto negli ultimi anni, in modo particolare con l'impulso dalla PSD2, cioè la nuova regolamentazione europea, dove la tecnologia API open banking diventa molto importante. Anche in questo caso non si tratta di nulla di nuovo. Le API sono da sempre esistite, solo che mentre in passato erano chiuse, facevano parte di un linguaggio di programmazione che consentiva a diversi sistemi e programmi di parlarsi tra loro, oggi diventano open. Cosa significa diventare Open? Vuol dire avere la possibilità di raccogliere dati da fonti diverse, quindi nel caso della PSD2 da banche diverse, e convogliarli in un unico punto centrale dal quale questi dati possono essere consultati. E' chiaro che questo porta a delle sfide. Innanzitutto, una sfida di standardizzazione, poiché bisogna essere molto consapevoli del fatto che perché un open banking funzioni è necessaria una standardizzazione, quindi che le banche possano comunicare fra loro con l'utilizzo comune delle API. Ma soprattutto nel garantire la sicurezza nello scambio dei dati è necessario uno sforzo di standardizzazione, nel quale anche SWIFT insieme a dei gruppi di lavoro internazionali è oggi impegnato.
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