Integratori specifici frutto di ricerca e sviluppo in controtendenza rispetto ad altri settori del canale farmacia. I consumatori ne acquistano sempre di più su consiglio del medico e del farmacista
C'è un mercato in forte espansione in Italia e riguarda salute e benessere.
C'è infatti una sempre crescente richiesta di prodotti naturali, efficaci ma non farmacologici, che rappresentano un settore che vedrà un sempre maggior sviluppo in futuro, grazie ad una sempre maggior conoscenza delle possibilità della nutraceutica.
Ne abbiamo parlato con Roberto Cassanelli, Direttore Generale di Laborest Italia.
Cosa si intende per nutraceutica?

E' la fusione di due parole: nutrizione e farmaceutica.
Il termine è stato coniato dal dottor Stephen de Felice nel 1989.
Operiamo in questo settore poiché siamo classificati nel mondo della nutrizione, ma completamente distribuiti a livello farmaceutico.
Per integratori alimentari, o nutraceutici, si intendono tutti i prodotti che hanno le peculiarità e la capacità di poter integrare le normali diete che vengono fatte dai consumatori.
Questo mondo è ad oggi piuttosto variegato ed è molto importante a livello italiano: il mercato vale ormai più di tre miliardi di euro.
E con i dati di febbraio 2018 vediamo che continua a crescere in controtendenza rispetto a tutti una serie di mercati, con un +6,3% y/y a valore.
Noi come azienda riusciamo ad andare anche oltre, con un +8,3%, e siamo tra le prime 10-12 imprese del mercato.
Tutti i prodotti inseriti in questo settore hanno la possibilità di coadiuvare alcune terapie, piuttosto che prevenire tutta una serie di disfunzioni che riguardano la salute delle persone.
Come arriva il cliente alla nutraceutica?
Si avvicina sostanzialmente attraverso due modi. O tramite consiglio del medico (sia di base, sia specialista) o quello del farmacista.
Questi sono generalmente i due key opinion leader che influenzano e avvicinano i consumatori finali a questo tipo di prodotti.
Come evolverà questo mercato, considerato che è molto frammentato a livello di aziende?
Le barriere all'ingresso sono molto basse e ci sono tantissime aziende che stanno nascendo e che si stanno inserendo in questo mercato.
Ma soprattutto le grandi realtà , vedendo quali sviluppi di trend positivi stanno avendo questi prodotti, stanno entrando anch'esse.
La nostra idea è che ci sarà una grande concentrazione.
Soprattutto le grandi aziende cercheranno di acquisire le realtà più piccole in grande sviluppo per cercare di creare grandi gruppi a livello globale.
Ci sono differenze tra l'Europa e altre realtà a livello mondiale?
Certamente.
Se per esempio guardiamo il mercato europeo rispetto a quello USA c'è una differenza sostanziale: negli Stati Uniti ci sono i cosiddetti "drugstore", che rappresentano i canali distributivi principali per questi prodotti, mentre invece per l'Europa il canale è la farmacia pura.
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