Ascoltare con intelligenza
Il libro di Galli spiega che le potenzialità del web listening sono ancora marginalmente sfruttate dalle aziende e dagli stessi istituti di ricerca
Chi si occupa di comunicazione conosce molto bene la domanda che viene sempre rivolta in sede di acquisizione di un nuovo incarico: "ma sul web, sulle piattaforme, che si dice di noi?".
Domanda alla quale oggi è possibile iniziare a dare risposte concrete, serie, che vadano oltre un generico "Abbiamo le tecnologie e il know how per intercettare rischi ed opportunità".
Una frase che non dice nulla, come spesso molti dei consulenti che scimmiottano atteggiamenti alla Steve Jobs.

Le tecnologie sono certamente moderne, sempre più sofisticate.
Quel che serve, ed è merce rara, è la capacità di usare le applicazioni e saper leggere quello che di utile ed inutile si dice sulla rete.
A questa fondamentale necessità offre un aiuto concreto e prezioso Barbara Galli, manager e ricercatrice, la quale riconosce come occorrano studio, comprensione e metodo per navigare nel mondo virtuale del "bla bla bla".
Nel suo ultimo lavoro, "Web listening.
Conoscere per agire", edito da FrancoAngeli, l'autrice mette al primo posto il conoscere.
Senza il quale, l'agire è destinato a fallire, nel migliore dei casi, e a produrre danni maggiori di quelli per cui si è attivato, nella maggioranza dei casi.
E lo fa chiarendo subito con i lettori che il testo vuole essere una guida, fatta di sapere e buon senso.