Le professioni del futuro prossimo
Pacchetti (InTribe): oltre alla digitalizzazione di figure già esistenti, il 40% di quelle nuove sono attività che non esistevano anche solo fino a 5 anni fa, come il Cybersecurity specialist, il Data Analyst o il Growth Hacker
Mentre cresce il numero dei lavoratori autonomi e l'IoT sostituisce l'uomo nei lavori ripetitivi e poco specializzati, il mondo cerca hard skills tecnologiche ma le aziende italiane perdono terreno a causa delle scarse competenze digitali.
Questo è uno dei temi affrontati nel convegno nazionale "Le professioni del futuro", in programma il 15 marzo a Milano.
L'appuntamento è stato ideato da InTribe, in collaborazione con Asseprim e la partecipazione di Nexi.

Ne abbiamo parlato con Mirna Pacchetti, CEO di InTribe.
Che cosa qualifica e caratterizza l'evento "Le professioni del futuro"?
E' un convegno nazionale, è il secondo anno che viene realizzato, che parlerà di "digital mismatch", ovvero si focalizza su come le nuove professioni stiano in realtà creando un disallineamento occupazionale.
Ci sono dei posti di lavoro disponibili che non vengono occupati per mancanza di know how, expertise e conoscenze da parte di quelle persone che dovrebbero ricoprire quei ruoli.
Entriamo nel vivo della questione: quali saranno queste professioni del futuro?
Ce ne sono molte.
In realtà molte di esse altro non sono che la digitalizzazione di professioni già esistenti.
Esistono però delle figure che sono realmente nuove: circa il 40% delle professioni del futuro sono attività che non esistevano anche solo fino a 5 anni fa, o che non erano così rilevanti come invece lo sono adesso.
Un esempio è il Cybersecurity specialist, la persona che si deve occupare della tutela della sicurezza dei dati all'interno dell'azienda, oltre che di tutti i processi aziendali.
Questa è una figura che viene sempre più ricercata e in Italia sono pochissimi gli esperti in grado di ricoprire questo ruolo in modo adeguato.
Esiste poi i il Data analyst, che ha diverse declinazioni.
In linea di massima è una persona che possiede la capacità di analizzare i Big Data, quindi grandi masse di dati destrutturati, non inseriti all'interno di tabelle, ma disgregati tra di loro, che arrivano da diverse fonti.
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