Il ruolo del Chief Marketing Officer, nuovo responsabile dei dati
Costantino (Commvault): per essere conformi alla GDPR bisogna sapere di quali dati si dispone, come e dove vengono utilizzati, e infine chi li utilizza
I CMO (Chief Marketing Officer) delle aziende IT sanno bene che i messaggi e le informazioni devono abilitare e informare i responsabili di ambienti complessi e critici. Non si possono più fornire dati tecnici senza alcuna connessione emotiva. La sfida dei CMO quindi consiste nell'identificare le informazioni utili e significative che il nostro pubblico cerca (e di cui, si spera, ha bisogno), fornendole in maniera convincente. Dobbiamo anche usare correttamente i dati dei nostri clienti, sfruttare nuove infrastrutture per spostare liberamente i dati e avvalerci di architetture multi-cloud per ottenere agilità ed efficienza a livello di costi.

Che fare quindi con tutti questi dati? Per adottare un approccio marketing basato sui dati, bisogna esaminarli proattivamente e modellare il contenuto in base alle informazioni ricavate da essi. Le regole del gioco sono cambiate: non ci si può più permettere di 'reagire', il mercato richiede un approccio sia proattivo che reattivo.
È possibile utilizzare i dati per guidare strategie di marketing, se sfruttati in modo intelligente.
Prendiamo ad esempio l'ottimizzazione dei motori di ricerca. Grazie ai dati trasmessi in tempo reale è possibile sapere quali parole e frasi hanno maggiore risonanza online. Si possono prendere decisioni, applicare al marketing parole e frasi di tendenza, e guidare in maniera efficiente le attività di generazione della domanda. È un mondo entusiasmante, nuovo; i dati in definitiva fanno girare il mondo.
Ma usare i dati non è semplice. Non solo è necessario sapere di quali dati si dispone, ma bisogna poterli spostare in modo sicuro e accertarsi di essere conformi a leggi e normative. I dati possono essere recuperati se vengono persi o manomessi? In che modo si sta ricavando valore dai propri dati?
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