Per il comparto della ceramica cauto ottimismo per il 2018
Borelli (Confindustria Ceramica): crescono gli investimenti, tengono produzione e vendite grazie ad una buona dinamica dell’export. Fondamentale il rinnovo dei dazi antidumping per il Fair Trade e la competitività internazionale
Quello della ceramica è da sempre uno dei settori più importanti dell’industria italiana, grazie anche ai suoi numeri che ne fanno una delle storiche eccellenze del Made in Italy.
Un comparto che risente della concorrenza straniera sempre più agguerrita, ma che grazie a ricerca e innovazione, oltre che al dinamismo delle imprese, riesce comunque a crescere, almeno nell'export.
Il 2017 registra un consolidamento della ripresa in termini di produzione e vendite complessive, in crescita di oltre 2 punti percentuali sul dato 2016, grazie ad una espansione delle esportazioni leggermente superiore al dato di mercato e ad un mercato interno che, pur chiudendo positivamente, ha rallentato nel corso dell’anno.

E’ questo il quadro di pre consuntivo che emerge dalle elaborazioni di Prometeia, che stima per il 2018 un rafforzamento di tutte le variabili, nell’ordine di un ulteriore punto percentuale, con la sola eccezione del mercato interno che è atteso confermare i livelli attuali.
Sono queste alcune delle principali evidenze presentate durante il Convegno di fine anno di Confindustria Ceramica, desunti dagli studi e e dalle analisi realizzati dal Centro Studi dell’Associazione in collaborazione con Prometeia e BPER Banca Spa.
Un anno positivo
Il preconsuntivo elaborato da Prometeia sui dati di settore evidenzia per l’industria italiana delle piastrelle di ceramica volumi di produzione e vendite intorno ai 425 milioni di metri quadrati, derivanti da esportazioni nell’ordine di 340 milioni e vendite sul mercato nazionale per 85 milioni.
Elemento di novità è che in tutte le aree di destinazione del prodotto si registra un segno positivo, in modo particolarmente marcato nell’Europa Centro Orientale (variazione superiore al 5%) e nel Far East – tre punti e mezzo percentuali.