Austria: nel 2016 la spesa in R&S è stata la più alta nella UE dopo la Svezia
Vienna ha registrato il più forte aumento delle spese in questo settore negli ultimi 10 anni, e per il 2018 il 14% dei costi di Ricerca e Sviluppo verrà rimborsato in contanti o tramite credito d’imposta
La battaglia per attrarre investimenti esteri e della concorrenza tra stati si gioca su più fronti, a partire da quello fiscale.
Ma decisivo è anche il fattore “spesa per innovazione” che il governo si impegna a fare sul proprio territorio.
E alle nostre porte c’è chi investe davvero parecchio.
Secondo i dati Eurostat riguardanti l’incidenza percentuale della spesa in Ricerca & Sviluppo sul PIL, Svezia e Austria sono gli unici due Paesi dell’UE ad aver registrato nell’anno 2016 una percentuale di spesa in R&S superiore al 3% del proprio PIL, raggiungendo rispettivamente il 3,25% e il 3,09%.

Svezia e Austria sono anche gli unici due paesi che a oggi hanno superato l’obiettivo strategico stabilito dall’UE del 3% della quota di spese in R&S rispetto al PIL entro il 2020.
In particolare, l’Austria ha registrato il più alto aumento delle spese in Ricerca nell’UE negli ultimi 10 anni, passando dal 2,36% nel 2006 al 3,09% nel 2016: un incremento di 0,73 punti percentuali.
Il Rapporto Eurostat classifica dopo Svezia e Austria al terzo posto Germania (2,94%), seguita da Danimarca (2,87%), Finlandia (2,75%), Belgio (2,49%) e Francia (2,22%).
L’Italia registra una percentuale dell’1,09% di spese in Ricerca & Sviluppo rispetto al proprio PIL, ben al di sotto della media UE del 2,03%.
La media europea del 2,03% si dimostra inferiore rispetto alle altri maggiori economie mondiali come la Corea del Sud (4,23% nel 2015), Giappone (3,29% nel 2015) e Stati Uniti (2,79% nel 2015).
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