Perché l'analisi dei dati è la lingua del futuro
de Chanville (ManoMano): il data-driven marketing è l'asset vincente per la customer experience. Oggi non vince il più grande, ma il più veloce ad adattarsi
L'obiettivo del data-driven marketing è offrire al cliente un'esperienza di acquisto completamente personalizzata, unica, scalabile e rilevante, in modo da aumentarne l'engagement e la fidelizzazione, attraverso l'analisi dei dati. Una società come ManoMano, il più grande eCommerce di bricolage in Europa, investe l'80% del reparto Ricerca & Sviluppo nella costruzione di algoritmi che migliorino la customer experience, e ritiene che l'analisi dei dati possa rendere l'esperienza di acquisto virtuale ben dieci volte migliore di quella in negozio.

"Credo che l'analisi dei dati sia l'equivalente della lingua inglese per la generazione dei nostri genitori: in pochi sapevano parlare inglese, ma questo limite rendeva difficile comprendere un ambiente molto più ampio, globale. La scienza dei dati, come l'inglese allora, è la seconda lingua di questo decennio, e, come ogni lingua, il livello può andare da quello elementare (le regole base) a quello più elevato (come la scrittura per il teatro). Dall'esterno può sembrare complesso, ma è un linguaggio costruito a strati e tutti possono iniziare ad impararlo a partire da piccole cose: l'importante è cominciare. Per questo la nostra filosofia è quella di coinvolgere tutto il team di lavoro e incoraggiare le persone a imparare questo nuovo linguaggio universale, per gradi, proprio nello spirito del fai da te", sottolinea Philippe de Chanville, co-fondatore di ManoMano.
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