Le banche europee si preparano alla PSD2, ma poche sono pronte all'era dell'open banking
Folcia (PwC): il 38% è ancora nella fase preliminare di identificazione degli impatti. Due banche su tre intendono sfruttare la PSD2 come occasione per riposizionamento strategico competitivo
Nonostante l'entrata in vigore della Direttiva Europea sui Pagamenti (PSD2) sia ormai imminente (13 gennaio 2018), solo poche banche europee sono oggi pronte per affrontare questo cambiamento: infatti, all'inizio dell'estate 2017 il 38% delle banche risultava ancora nella fase preliminare di identificazione dei possibili impatti legati al raggiungimento della compliance, mentre solo il 9% aveva già avviato la fase di implementazione dei requisiti della PSD2.
Nello studio - dal titolo "Waiting until the Eleventh Hour" - PwC ha raccolto la posizione di 39 tra le maggiori banche europee, dislocate in 18 Paesi.

Le indagini, realizzate nella prima metà del 2017, rivelano che due terzi degli intervistati ritiene che la PSD2 impatterà tutte le funzioni della banca, con importanti interconnessioni con altri regolamenti.
Si giocherà alla pari nei servizi di pagamento
L'introduzione della PSD2 determinerà un nuovo contesto, in cui potranno giocare alla pari i nuovi entranti e gli operatori più tradizionali, grazie a nuove opportunità di competizione e di innovazione dei servizi di pagamento.
Sulla base della nuova direttiva, le banche europee dovranno rendere disponibili a terze parti i dati relativi ai conti di pagamento dei clienti assicurando comunque un adeguato livello di sicurezza.
La PSD2 rappresenta così un ulteriore progresso verso il modello di "open banking" in cui le fintech avranno la possibilità di innovare fortemente il mondo dei pagamenti.
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