Un nuovo strumento sicuro per i pagamenti retail e business a disposizione per le transazioni tra privati o il pagamento di un fornitore
Il settore dei servizi di pagamento sta registrando una rilevante trasformazione sotto la spinta di tre fattori: l'entrata sul mercato di nuovi player e nuove tecnologie abilitanti; l'avvento di normative tese ad agevolare la formazione di un mercato più efficiente ed innovativo; il cambiamento delle abitudini dei consumatori, che stanno gradualmente concedendo fiducia ai nuovi servizi di pagamento digitale.
In questo quadro di digital transformation alcuni strumenti di pagamento sembravano però relativamente immuni all'innovazione digitale: è il caso dell'assegno, che, pur in lento declino, registra ancora una diffusione rilevante (186 milioni gli assegni bancari emessi nel 2016 nel nostro Paese, oltre 2 miliardi in Europa) pur essendo uno strumento cartaceo inefficiente e con forti limiti strutturali.
Ma oggi c'è una novità.
Ne abbiamo parlato con Donato Vadruccio, Presidente PayDo.

Come nasce l'idea Plick?
Nasce da un contesto che in questo momento possiamo riconoscere sotto tre grandi filoni.
Il primo è quello dell'innovazione continua che ha portato tutti ad avere uno smartphone, uno strumento digitale sempre con noi; il secondo è il fatto che abbiamo delle normative che stanno portando sempre più verso la digitalizzazione del sistema dei pagamenti in generale.
Il terzo è che tra questi pagamenti tendono a crescere quelli digitali, anche se lentamente.
Ma in mezzo a questo mondo abbiamo ancora una tipologia di pagamento totalmente cartacea, l'assegno, nonostante lo sforzo delle banche di digitalizzare la componente interbancaria.
In questo contesto nasce l'idea di uno strumento semplice, maneggevole, a disposizione di tutti, che passa tramite il proprio conto corrente ed essere utilizzato per effettuare pagamenti in mobilità.
In cosa consiste?
Plick è un servizio di supporto al sistema di pagamenti che consente a chiunque sia titolare di un conto corrente di una banca che ha aderito al servizio, di effettuare un pagamento a un terzo semplicemente conoscendo il suo indirizzo mail o il numero di telefono.
E' possibile concordare con il beneficiario anche la data futura di incasso, avendo la certezza dell'esito del pagamento o del momento dell'incasso.
Questo in estrema sintesi il servizio, disponibile anche nei giorni festivi.
E' così semplice da usare?
Si.
Un cliente che intenda effettuare un pagamento deve semplicemente accedere alla app mobile della sua banca che avrà messo a disposizione il servizio, individuare il beneficiario - attraverso il numero di telefono dalla propria rubrica o digitandolo -, inserire l'importo, il nome e cognome del destinatario, e inviare a lui il messaggio.
Il beneficiario riceverà immediatamente un sms sicuro, da cui aprire un link sulla pagina di Plick in cui inserire il suo IBAN.
La banca del pagatore accredita i fondi con un SCT (Sepa Credit Transfer) al beneficiario, che quel momento riceverà da Plick l'esito del buon fine o meno del pagamento e la conferma di fondi per effettuarlo.
Se crede, il beneficiario può abbinare il suo IBAN al numero di telefono e da quel momento incasserà in maniera ancora più semplice.
Di fatto siete una fintech che non ha come fine la disintermediazione.
Che rapporto avete con le banche?
La società nasce per dare un servizio esclusivamente alle banche.
Quindi siamo un partner che porta innovazione.
PayDo non nasce per disintermediare gli istituti bancari o per creare disruption.
Si vuole fare innovazione continua insieme alle banche, quindi rinforzare la partnership.
E con le banche - oppure gli istituti di pagamento o di moneta elettronica che vorranno utilizzare Plick - trovare delle modalità di partnership per far evolvere e migliorare il servizio in futuro.
Ai fini dell'integrazione poi ogni banca potrà scegliere come meglio crederà come integrarlo con il suo home banking e nel mobile banking.
La nostra piattaforma è interamente basata su API, quindi ogni banca potrà definire l'integrazione che meglio ritiene opportuna, e personalizzarla secondo le esigenze delle proprie piattaforme nel miglior modo possibile.
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