Le tecnologie emergenti chiave della competitività delle banche italiane
Meanti (Avanade): la loro dipendenza da sistemi informatici legacy agisce come un peso che rallenta i loro progressi mentre nuovi operatori, sia piccole fintech che giganti tecnologici affermati, accelerano
Tra nuove normative e forti spinte all'innovazione, il mondo degli istituti di credito sta vivendo tempi di grandi cambiamenti, anche nel nome di una competitività sempre più esasperata.
E la risorsa-uomo dovrà purtroppo essere rivista nelle sue dimensioni numeriche.
Infatti, oltre la metà delle banche italiane (56%) prevede di minimizzare l'interazione umana nei servizi di retail banking entro i prossimi dieci anni, poiché il comportamento e le aspettative della clientela stanno evolvendo rapidamente, rendendo obsoleti i servizi bancari tradizionali.
Secondo una ricerca commissionata da Avanade, la joint venture tra Accenture e Microsoft, i decisori aziendali in ambito IT e innovazione del settore bancario italiano sono unanimi nell'affermare che i metodi tradizionali bancari stanno per essere superati da una competizione dirompente.

Quattro su dieci degli intervistati riconoscono la forte competizione delle startup fintech, ma l'arrivo di Amazon, Google e Facebook nel settore bancario rappresenta nel lungo termine la più grande minaccia alle quote di mercato e alla redditività .
Oltre i due terzi degli intervistati in Italia (68%) stanno cercando di recuperare terreno sui servizi digitali personalizzati e innovativi.
La quasi totalità (92%) è d'accordo nell'affermare che per rimanere competitiva la loro organizzazione deve incrementare l'investimento sull'interazione tra banca e clientela, affinché includa:
- miglioramenti nella personalizzazione dei servizi al cliente (80%);
- offerta di un'esperienza univoca e multicanale (48%);
- la chiusura di alcune o tutte le filiali per puntare in modo decisivo sul digitale (12%).
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