Il 9,5% delle imprese italiane parla straniero
Secondo Unioncamere a giugno superata quota 580mila, +6.700 nel secondo trimestre. Rappresentano il 10% del totale, 1 su 5 opera in Lombardia
In un momento storico in cui l'immigrazione e la sua relativa penetrazione del territorio sono un tema di estrema attualità, i dati sull'imprenditoria sembrano offrire uno spunto in più di riflessione. Continuano infatti ad aumentare le imprese straniere in Italia.
Pur mostrando ritmi di crescita inferiori rispetto al passato, nel II trimestre 2017 il saldo tra aperture e chiusure di aziende guidate da persone non nate in Italia fa segnare ancora un bilancio positivo che ha sfiorato le 7mila unità.

Il sistema delle imprese straniere in Italia supera così quota 580mila e se nel 2011 "pesava" per il 7,2% sull'universo delle imprese totali, nel 2017 la loro incidenza è salita al 9,5%, indice di una popolazione immigrata sempre più attiva nello scenario economico del Paese.
Questi i dati più rilevanti dell'indagine condotta da Unioncamere-InfoCamere a partire dai dati del Registro delle imprese delle Camere di commercio, sulla presenza in Italia di imprese guidate da persone nate all'estero, con riferimento al secondo trimestre del 2017.
Il settore in cui le imprese di stranieri sono maggiormente presenti è quello del commercio (circa 208mila imprese, il 36% di tutte le aziende a guida straniera), seguito dalle costruzioni (132mila, il 23% delle straniere) e da alloggio e ristorazione e manifattura (entrambe prossime alle 45mila unità).