La ripresa globale sincronizzata proseguirà ancora
Eberhardt (Credit Suisse): le condizioni per il rialzo continuano a mantenersi favorevoli. Le economie avanzate ancora i principali driver della ripresa ma anche i mercati emergenti sono destinati a beneficiarne
La crescita globale resta notevolmente resistente.
Anche se l'ultimo rialzo ciclico è cominciato circa un anno fa, gli indici dei direttori agli acquisti (PMI) di giugno mostrano che procede ancora a pieno ritmo.
Allo stesso tempo, l'inflazione non mostra (ancora) un'analoga dinamica al rialzo, mantenendosi, in media, relativamente contenuta.
Ciononostante, i recenti commenti dei responsabili delle principali banche centrali suggeriscono che l'accomodamento monetario potrebbe essere presto oggetto di riduzione, sebbene tale processo sia destinato ad essere molto graduale e limitato.

Crescita USA pronta a un rimbalzo
In base al modello "Nowcast" della Fed di Atlanta, ampiamente riconosciuto, la crescita del PIL USA sembra essere rimbalzata nel T2 a un ritmo di circa il 3,0% su base trimestrale (annualizzata) dopo un'andatura un po' debole pari all'1,4% su base trimestrale nel T1.
Se il solido indice manifatturiero ISM di giugno è indicativo, la dinamica dell'economia USA dovrebbe rimanere solida entrando nel 2° semestre 2017. Pertanto è probabile si riscontrino ulteriori progressi sul mercato del lavoro.
Ciò dovrebbe preparare la strada a una prima lenta riduzione della dimensione del bilancio della US Federal Reserve (Fed).
Ci aspettiamo ancora che a settembre la Fed annunci che la riduzione comincerà a ottobre e inoltre prevediamo il prossimo rialzo dei tassi a dicembre.
Il recente rallentamento dell'inflazione non dovrebbe essere un deterrente, dato che riteniamo la Fed abbia ragione ad attribuire il recente calo principalmente a fattori transitori.
La BCE prepara il terreno per il tapering
Mario Draghi, il presidente della Banca Centrale Europea (BCE), ha approfittato di un recente discorso per preparare i mercati a una riduzione dell'accomodamento della BCE in un futuro non troppo distante.
Una forte crescita dell'Eurozona e prospettive ottimistiche supportano tale posizione.