Gli incentivi rendono convenienti gli investimenti, ma non per tutte le aziende
Nel 2017 gli investimenti sono destinati ad aumentare complessivamente del 2,6%, ma nel sistema bancario per PMI e microimprese il credito continua a calare (-2% a novembre 2016)
È l'anno d'oro per chi vuole investire, grazie agli incentivi.
Che però rischiano di essere una chimera per le microimprese: per quelle con meno di 20 dipendenti, secondo le rilevazioni di Confartigianato, il credito continua a calare (-2% anno su anno a novembre 2016), mentre per le altre è in timida ripresa.
Le banche, cioè, prestano sempre meno per i richiedenti con dimensioni contenute, e allora, per investire, le PMI devono trovare alternative al canale tradizionale: una è il marketplace lending, come quello offerto da BorsadelCredito.it, che peraltro ha il vantaggio di garantire tempi risposta ben più rapidi di quelli bancari (3 giorni invece di 30 di media).

Un quid che potrebbe fare la differenza, anche perché rimandare gli investimenti oggi significherebbe perdere l'occasione di migliorare efficienza e redditività del proprio business a un costo così basso da essere probabilmente irripetibile.
Secondo le stime, investire oggi - grazie all'effetto congiunto di super e iper ammortamento al 250% (che vale però solo su beni e strumentali e software che rientrano nelle dotazioni dell'industria 4.0), legge Sabatini-bis sui finanziamenti a tassi agevolati e minori Ires e Irap - le imprese potranno recuperare in cinque anni fino al 66% dell'investimento sostenuto.
E, secondo la Commissione europea, nel 2017 gli investimenti sono destinati ad aumentare complessivamente del 2,6%, dopo il +2,1% segnato nel 2016 e il -29,2% (in valore assoluto 107 miliardi di spese in meno) registrato tra il 2007 e il 2015.