Il terzo punto sono elementi che come brand Lexus che abbiamo introdotto nella realizzazione dei nostri prodotti, Si tratta di elementi unici, per questo motivo innovativi, provenienti dalla cultura e tradizione artigianale giapponese all'interno delle nostre vetture.
Abbiamo quindi l'utilizzo di materiali specifici e unici che derivano dal mondo giapponese.
Per esempio, il vetro artigianale che viene inserito nel pannello delle porte: oppure, sempre nel pannello delle porte, una plissettatura specifica che richiama la tecnica dell'origami.
O, infine, una specifica illuminazione all'interno della vettura che richiama gli ambienti tipici delle case giapponesi.
L'ultimo elemento riguarda l'Omotenashi.
Questo termine definisce l'ospitalità in giapponese e significa la capacità di anticipare le aspettative del cliente.
E questo si traduce in due fattori.
Da un lato per quanto riguarda la cura e gli spazi all'interno dell'autovettura: una vettura che quando si apre la porta i sedili si preparano a ricevere il guidatore o il passeggero.
Dall'altro, sempre in ottica Omotenashi, stiamo facendo un investimento molto importante per quanto riguarda i nostri nuovi store, le concessionarie.
Stiamo predisponendo un nuovo modo di accogliere il cliente, e una nuova esperienza nella sua gestione all'interno delle nostre strutture.
Quanto conta oggi il design per un'auto, specialmente di categoria luxury?
Nella categoria luxury il design rimane il motivo di scelta principale.
Ovviamente accompagnato dalla storia del brand e il valore del brand stesso.
Il design rimane l'elemento distintivo, che permette di fatturare e immediatamente riconoscere il brand, motivo per il quale è stato l'investimento più importante che abbiamo fatto negli ultimi anni, facendo evolvere il brand Lexus da quello che era un posizionamento focalizzato sull'innovazione e sulla qualità costruttiva delle vetture, vestendolo da qualche anno a questa parte con delle linee molto innovative che piacciono e riscontrano il favore del pubblico, ma allo stesso tempo si propongono come alternative.
Sono linee molto più decise rispetto a quelle dei concorrenti nel mercato premium.
Siete riconosciuti tra i leader mondiale dell'ibrido.
Come si sta evolvendo questa tecnologia?
Siamo stati i primi a crederci fermamente.
Abbiamo ritenuto e riteniamo che l'ibrido sia la soluzione tecnologicamente migliore dal punto di vista della sostenibilità, sia finanziaria per quanto riguarda l'azienda, sia ecologica per l'ambiente.
E' la soluzione più innovativa a disposizione sul mercato.
Ad oggi Toyota-Lexus hanno venduto nel mondo più di 10 milioni di vetture ibride.
In Italia, anche qui abbiamo realizzato un report straordinario, ad oggi ne sono state vendute circa 130 mila.
La tecnologa ibrida è oggi quindi particolarmente affidabile.
Come recentemente certificato, oggi una vettura ibrida permette di guidare il 50% del tempo in modalità elettrica e il rimanente con il motore convenzionale termico.
Il futuro è un ulteriore miglioramento dell'efficienza di questi motori e sicuramente riteniamo che molti altri concorrenti entreranno su questa tipologia di propulsione poiché si tratta, come accennato, del miglior compromesso tra sostenibilità economica, realizzatività e risultato in termine di basse emissioni.
Lexus al di fuori dell'automotive: come declinate la vostra filosofia in altri comparti?
Lexus va oltre le vetture, il bellissimo design e alla tecnologia ibrida.
Lexus vuole essere una esperienza di vita, essere lifestyle.
Questo è il motivo per il quale stiamo investendo in maniera importante sia in eventi che coinvolgono il mondo della moda e del lifestyle, ma soprattutto nel mondo del design, così come qui alla Triennale di Milano, dove ormai da 10 anni siamo sponsor del Lexus Design Award, che premia i designer più innovativi a livello mondiale.
Permettiamo a giovani e meno giovani designer di cimentarsi in un contest il cui tema varia di anno in anno.
Quest'anno il tema è stato "Yet", la contrapposizione tra due elementi che è alla base della nostra filosofia di design, quella di mettere in contrapposizione elementi che sembrano apparentemente inconciliabili, ma che alla fine ritrovano la propria unità e coerenza.
Ovviamente, il core business di Lexus è l'automotive, ma vuole essere un'esperienza che va anche al di fuori di questo comparto.
Può abbracciare, per esempio, il mondo dello yachting con l'esperienza fatta a Miami, ma anche alcuni punti dove vivere il brand, come i Lexus Intersect, che sono aree dove è possibile mangiare e degustare, al momento presenti in tre capitali mondiali.
Mi permetto di segnalare a livello italiano il nostro piccolo esperimento.
Si tratta di un concessionario di Roma che, interpretando lo spirito del brand Lexus, ha aperto un nuovo e raffinatissimo ristorante di pesce che si chiama "Aqua by Lexus", e secondo noi interpreta benissimo la nostra filosofia: cercare di entrare in contatto e comunicare i valori del brand luxury ad una comunità sempre più ampia di persone.
Come operate a livello B2B?
Stiamo crescendo in maniera importante sul canale B2B, che è un canale su cui crediamo. Riteniamo che l'offerta di prodotto sia quella giusta per i nostri clienti business.
L'ibrido sta trovando sempre più terreno favorevole presso le aziende.
Ci sono sempre più imprese interessate.
Lexus ovviamente rappresenta un'offerta per Amministratori Delegati, CEO e dirigenti delle grandi aziende o delle Piccole e Medie Imprese, ma anche dei liberi professionisti.
Per questi clienti collaboriamo con le grandi società di noleggio, per rendere disponibili i nostri prodotti attraverso questi canali, ma abbiamo anche soluzioni per poter vendere direttamente anche al cliente finale.
Queste ultimo sono le soluzioni di finanziamento, o quelle di leasing, oppure quelle di noleggio come il "rent per drive".
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