Supply Chain Finance: un mercato potenziale enorme ancora da sfruttare per il finanziamento delle imprese
Il credito di filiera in Italia vale 559 mld di euro. Sono già diffusi l'anticipo fattura e il factoring, ma oggi ci sono le condizioni per lo sviluppo anche di soluzioni innovative basate su tecnologie digitali
Nascono soluzioni innovative e si sviluppano nuove tecnologie abilitanti, si evolve la normativa, proliferano le startup e entrano nel settore importanti player internazionali: è in pieno fermento in Italia il mercato del Supply Chain Finance, le soluzioni per il finanziamento del capitale circolante che fanno leva sul ruolo di un'impresa all'interno della filiera, oltre che sulle caratteristiche economiche, finanziarie o di business. Eppure, in un contesto in cui il tempo medio di incasso dei crediti commerciali in Italia è di 78 giorni contro una media europea di 47 e quello di pagamento dei debiti ai fornitori di 137 giorni contro una media europea di 65, è evidente la necessità di nuove modalità di finanziamento per le imprese. E l'opportunità del credito di filiera è ancora in larga parte da cogliere: il mercato potenziale del Supply Chain Finance è pari a 559 miliardi di euro (il totale del montecrediti di crediti commerciali a fine 2015), un valore enorme di cui è servito solamente il 26%, pari a un valore di 147 miliardi di euro.

Il mercato italiano del credito di filiera oggi è ancora dominato da due soluzioni di tipo tradizionale: l'anticipo fattura, cioè il finanziamento delle fatture non ancora riscosse - che vale 87 miliardi di euro, -3,3% rispetto all'anno precedente -, e il factoring, la cessione di crediti commerciali vantati da un'azienda verso i debitori, che vale 57 miliardi (+1,8%), al cui interno cresce però del 7,7% fino a 2,8 miliardi di euro la quota del reverse factoring, la versione che permette ai fornitori di sfruttare il merito creditizio di un'azienda cliente per ottenere prezzi più bassi.
Stentano a decollare invece le soluzioni più innovative, come la carta di credito virtuale per la gestione semplificata dei pagamenti tra buyer e supplier, l'inventory finance, cioè il finanziamento delle scorte attraverso una linea di credito, o ancora l'invoice auction, un'asta digitale per investire nelle fatture, e il dynamic discounting, pagamento anticipato a fronte di uno sconto proporzionale ai giorni di anticipo. Ma all'orizzonte ci sono importanti opportunità di crescita per queste soluzioni perché il contesto italiano presenta tutte le condizioni per lo sviluppo del Supply Chain Finance.
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