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05/04/2017

economia

Africa: quattro aree di investimento per il 2017

Renander (Hedge Invest): Egitto, compagnie estrattive, società infrastrutturali (in particolare tutto ciò che riguarda la costruzione di impianti per l'energia), e società di integrazione dei network

L'Africa come destinazione degli investimenti continua a offrire opportunità interessanti, specialmente alla luce dell'impatto positivo che il cambio di scenario politico ed economico globale avrà sulle economie emergenti del Continente.
Anzitutto, la nuova Presidenza statunitense. Trump sta cercando di migliorare la crescita negli USA, riducendo le tasse e allentando la regolamentazione, e qualsiasi aumento della crescita negli USA è positivo per il mondo e per gli emergenti. In secondo luogo, vuole stimolare gli investimenti nelle infrastrutture nel Paese e un incremento di questa tipologia di investimenti dovrebbe impattare sulla domanda e sui prezzi delle commodity, con risvolti positivi per gli Emergenti in generale e molto positivi per l'Africa in particolare. Terzo, Trump vuole un dollaro debole, al fine di aumentare la competitività del settore manifatturiero americano rispetto a Europa, Giappone, Cina, e questo agevolerebbe i mercati Emergenti.
Più che su Trump, però, le persone dovrebbero focalizzarsi sulla Cina, che ha un impatto notevole sull'Africa, specialmente grazie alla politica "One Belt One Road".

A Davos, il presidente cinese Xi Jinping ha tenuto un discorso che avrebbe potuto fare un presidente americano. Xi vuole che gli altri Paesi commercino con la Cina e vuole investire in altri Stati per migliorare lo sviluppo.
Infine, non è detto che sia iniziato un super-ciclo delle commodity, ma certamente il ciclo avviato appare sostenibile e ci sono trend positivi che continueranno a sostenere i prezzi.
La combinazione tra queste condizioni rende l'Africa una meta d'investimento attraente e, anche se crediamo sia preferibile un approccio di tipo bottom-up focalizzato su idee molto specifiche legate alle singole società, è possibile individuare alcuni temi chiave da monitorare nel corso del 2017.
Primo l'Egitto: ha attuato molti cambiamenti e riforme, ha chiesto un salvataggio al FMI, ha svalutato la moneta, sta aggiustando il bilancio e rendendo più facile fare business nel Paese. Qui troviamo molte aziende attraenti con P/E di 7x e con utili che stanno crescendo e hanno molto potenziale di crescita.
Il secondo tema riguarda le compagnie estrattive. Sono due le cose che stanno accadendo: primo, le commodity hanno rimbalzato e questo sta aiutando i fatturati.

Inoltre, le aziende hanno tagliato molto i costi e ridotto gli investimenti. Ciò, insieme all'aumento dei fatturati, porta a una buona generazione di flussi di cassa. Le valutazioni dei titoli di questo comparto sono ancora molto basse per i timori che il ciclo delle commodity non sia veramente in ripresa e possa svoltare di nuovo al ribasso. Credo che, nel tempo, con le commodity che continueranno su questi livelli o addirittura saliranno, gli operatori si accorgeranno che questi flussi di cassa sono sostenibili. Gli investitori sono spaventati dall'acquistare questi titoli, anche se il settore è il migliore in Africa in termini di performance.
Il terzo tema riguarda le società infrastrutturali e in particolare tutto ciò che riguarda la costruzione di impianti per l'energia, la riduzione del deficit energetico e l'energia rinnovabile. Queste aziende hanno libri ordini da record. In Africa confluiscono molti finanziamenti per le infrastrutture da parte della Banca Mondiale, del FMI, della Cina e dei fondi sulle infrastrutture. Anche i Governi sono consapevoli dell'importanza dei progetti infrastrutturali. I titoli di questo comparto scambiano a 5-8 volte gli utili, mentre se fossero quotati in Europa scambierebbero a 14-15 volte gli utili, quindi anche qui lo sconto è eccessivo e c'è spazio per rialzi notevoli.



Infine, il quarto tema da monitorare riguarda le società di integrazione dei network. La complessità della tecnologia sta incrementando rapidamente e le società di telefonia mobile, cloud, automazione e intelligenza artificiale fanno fatica a tenere il passo con questi cambiamenti. Società come EOH, ad esempio, sono specializzate nell'integrazione dei sistemi di IT e nella consulenza sull'implementazione di nuove tecnologie. In Sud Africa, una delle principali società finanziarie ha detto di essere preoccupata di aver delegato troppo a EOH e di non saper gestire da sé i propri computer. Gli utili di EOH stanno salendo del 25% l'anno.
A livello di Paesi, oltre all'Egitto, teniamo sotto osservazione il Kenya, con una crescita del 5,8%, anche se le elezioni previste per quest'anno potrebbero rallentare l'attività economica. Il Sud Africa resta l'economia più importante del Continente, ma ha registrato una crescita bassa, dello 0,4%. C'è molto pessimismo nei confronti del Paese per via del Presidente Zuma, che ha favorito la fuga di capitali dal Paese. A dicembre, però, dovrebbe esserci un cambio di leadership, che dovrebbe agevolare il ritorno dei capitali verso l'economia domestica.


La Nigeria, invece, va menzionata tra i peggiori. L'economia è molto esposta al petrolio ed è mal gestita, con una contrazione del Pil dell'1,6% nel 2016. Va tuttavia monitorata.

Erik Renander, gestore del fondo HI Africa Opportunities, Hedge Invest SGR

 


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