Chi vince nell'agora virtuale?
Il libro di Antonio Palmieri offre un'interessante percorso nelle diverse stagioni della comunicazione social dei politici italiani, mettendole in relazione a quella dei brand
Non passa giorno che sull'agora virtuale leggiamo proclami, commenti ed ingiurie di politici.
Cresce il ruolo dei social nella comunicazione.
Ma quali logiche occorre seguire per avere successo? Il consenso, il voto, nei social viene trattato come un prodotto?
Antonio Palmieri, assomma diverse competenze, nella comunicazione d'impresa e, dal 1993 anche politica.
E' attualmente responsabile internet e campagne elettorali di Forza Italia, deputato, e membro della Commissione cultura.

Ha recentemente scritto un manuale di consigli teorici e pratici dal titolo "Internet e comunicazione politica", edito da FrancoAngeli.
Nel suo lavoro offre un'interessante percorso nelle diverse stagioni della comunicazione social dei politici italiani.
"I social sono uno strumento di relazione tra persone.
Un elemento critico è comprendere che il web richiede tempo, costanza, creatività, attenzione, pazienza, proprio come ogni rapporto nella vita.
Da ciò deriva che il web è uno strumento di comunicazione "lento".
Starci è come correre una maratona, non come fare i cento metri.
Il successo viene dalla durata e dalla costanza.
Vale per i politici, come per manager e imprenditori", ci spiega Palmieri, cui abbiamo rivolto qualche domanda.
Lei prima che politico è stato uomo d'azienda.
cosa si può traslare oggi dal mondo della comunicazione social politica (finalizzata al consenso) a quello delle imprese e brand?