In Italia i manager 4.0 sono ancora troppo pochi
Villani (ALDAI-Federmanager): insieme a un massiccio investimento in formazione e informazione sulle digital skills, urge una vera grande cabina di regia al cui tavolo siano presenti anche i manager
Il mondo corre e l'Italia passeggia. Non c'è metafora più calzante.
Mentre l'Industria 5.0 è già oggetto di discussione, l'Industria 4.0 - fondata su un'evoluzione tecnologica caratterizzata dalla progressiva integrazione tra manifattura tradizionale prodotta dagli impianti industriali e processi di automazione digitale e online - deve fare i conti con una carenza ad oggi di manager 4.0 in grado di rispondere appieno alle specifiche esigenze imposte dal processo di trasformazione in atto.
Sul fronte del digitale e imprenditorialità l'Italia rischia di trovarsi nell'arco di pochi anni in una sostanziale fase di stallo: per evitare questo pericolo è necessario attivarsi in maniera sistematica per garantire formazione di professionalità che abbina le cosiddette digital skills, senza dimenticare, aspetto importante, la nostra realtà economica produttiva caratterizzata in particolare da Piccole e Medie Imprese.

ALDAI-Federmanager punta i riflettori sull'importanza di assicurare ai manager tutti gli strumenti utili a mantenere le competenze che vengono loro universalmente riconosciute: la concretezza esecutiva, il pensiero prospettico e la capacità di risolvere i problemi.
"Per gestire la rivoluzione del digitale, c'è bisogno di una vera grande cabina di regia che sappia mettere insieme tutti gli attori e al cui tavolo siano presenti anche i manager", spiega Bruno Villani, Vice Presidente ALDAI-Federmanager.
"Nella cabina di regia del Piano Nazionale Industria 4.0 i manager che sono i veri portatori e attuatori del cambiamento non ci sono.
L'obiettivo è mettere in sinergia le persone e le risorse disponibili, fare sistema, mettendo a disposizione del Paese tutte le diverse competenze disponibili partendo anche da ?un'analisi' 4.0 che individui, anche a livello internazionale, le best practice da diffondere".