Giappone: fine anno con molte incognite
Koll (WisdomTree Japan): dal programma di spesa fiscale record di Abe alla crescita della domanda interna, dai maggiori redditi famigliari fino al momentum degli utili aziendali
Le previsioni per gli attivi rischiosi nipponici - azionario e immobiliare - iniziano a migliorare e, tra adesso e la fine dell'anno, ci aspettiamo sviluppi positivi dalla forchetta relativamente ridotta entro la quale si sono mosse le transazioni azionarie da metà luglio in avanti, ossia tra 1.270 e 1.350 per il TOPIX (Bloomberg).
Nello specifico, riteniamo che alcune forze interne faranno mutare "i venti" da sfavorevoli a favorevoli.

Vediamo quali sono in ambito economico e rispetto al mercato azionario.
Partiamo dall'economia.
1) La politica sostiene la crescita, adottando stimoli fiscali su larga scala sostanziati dal solido supporto monetario.
Il Primo ministro Shinzo Abe e il suo gabinetto hanno approvato un programma di spesa fiscale del valore record di 28mila miliardi di yen - quasi il 6% del PIL - da attuare nei prossimi 12-24 mesi (Bloomberg).
Anche se non tutto il programma è destinato ad alimentare la domanda aggregata, l'effetto netto dovrebbe comunque fornire, nei prossimi 12 mesi, un impulso di circa lo 0,7-1% alla domanda interna.
Da ottobre/novembre dovrebbero cominciare ad apparire i primi concreti segnali di miglioramento dei dati dovuti agli effetti positivi dell'espansione fiscale.
Inoltre, i negoziati sul budget per il 2017 - inizio previsto verso fine ottobre- dovrebbero comprovare ulteriormente il saldo impegno del "Team Abe" sul fronte degli sgravi fiscali.
Nello specifico, sono stati inseriti in agenda i tagli alle imposte per le famiglie a doppio reddito.
2) Emerge con sempre maggiore chiarezza l'inversione di tendenza della domanda interna, trainata da una graduale ma positiva inversione del trend degli investimenti aziendali.
Fino ad oggi, gli investimenti aziendali hanno palesemente rappresentato l'anello mancante dell'Abenomics, ma la situazione è in fase di cambiamento grazie ad un'accelerata "intensificazione del capitale".