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09/11/2016

economia

Economia globale in leggera accelerazione

Eberhardt (Credit Suisse): la crescita economica nelle principali economie avanzate è a un livello pari, o leggermente superiore, al trend, mentre sui mercati emergenti la dinamica sta migliorando, seppure in modo non uniforme

Una descrizione ragionevole dell'economia globale e delle sue prospettive avvicinandosi alla fine del 2016 è: poco entusiasmante, ma elastica. Gli indicatori sull'attività nelle economie avanzate sono per la maggior parte in linea con la crescita tendenziale, mentre la crescita sui mercati emergenti (ME) sembra si stia stabilizzando o stia migliorando. A fronte del ridimensionamento dei freni dei prezzi energetici, i tassi d'inflazione headline hanno cominciato a crescere verso i livelli dell'inflazione core, un processo che, con ogni probabilità, continuerà nei prossimi mesi. Ma, considerato che l'inflazione core è ridotta, è improbabile che la politica monetaria opti per un inasprimento a livello globale.

Economia statunitense solida in vista delle elezioni

Sembra che l'economia USA sia abbastanza in buona salute in vista delle elezioni dell'8 novembre. Il mercato del lavoro continua a migliorare, sebbene, a quanto sembra, le vendite retail e il mercato residenziale hanno perso un po' di dinamica rispetto al 2T.

Con ogni probabilità la Fed lascerà invariati i tassi di riferimento in occasione della rispettiva riunione del 2 novembre, ma, a nostro giudizio, segnalerà che si deve prevedere un incremento di 25 punti base nella sua riunione di dicembre. Sembra che l'inflazione headline sia sulla strada giusta per un picco temporaneo del 2,5% circa YoY nel 1T 2017, ma l'inflazione core, che è già al di sopra del 2%, dovrebbe restare abbastanza stabile.

L'Europa necessita ancora di una politica monetaria accomodante

La Banca centrale europea (BCE) ha lasciato invariata la sua politica monetaria a ottobre, ma ha segnalato che l'adeguamento dei parametri del suo programma di acquisti di asset, atteso da lungo tempo, verrà verosimilmente annunciato a dicembre. Prevediamo altresì che la BCE estenderà la lunghezza minima del programma di altri sei mesi e che manterrà l'attuale ritmo di acquisti mensili nell'ordine di EUR 80 mld. Per via delle prospettive sull'inflazione ancora contenute per l'Eurozona, a nostro giudizio i responsabili delle decisioni politiche prenderanno solamente in considerazione una riduzione sostanziale del ritmo di acquisti (tapering) dopo il settembre 2017.

La dinamica economica nella gran parte delle economie europee resta intatta. Ciò vale anche per il Regno Unito. Nel caso di una Brexit «dura», vale a dire di una perdita dell'accesso al mercato unico dell'UE (che è diventata più probabile) verosimilmente le prospettive di crescita sul più lungo termine diverranno comunque più fosche. Di fatto, prevediamo che i dati nel Regno Unito si indeboliranno già nei prossimi mesi, il che con ogni probabilità sospingerà un altro piccolo taglio dei tassi da parte della Bank of England.

Rallentamento ordinato in Cina, Brasile verso un ciclo di allentamento

L'economia cinese ha continuato a stabilizzarsi nel 3T 2016, e il PIL è cresciuto allo stesso ritmo del 2T (6,7% YoY). Continuiamo a prevedere un ulteriore rallentamento della crescita cinese, seppure in modo ordinato, e che la crescita media del PIL per il 2017 si attesti al 6,3% YoY. Mentre, a quanto sembra, la banca centrale è meno intenta a tagliare i tassi di riferimento nel breve termine (riteniamo possibile un altro taglio del tasso di riferimento nella parte finale del 2017), un ulteriore deprezzamento dello yuan cinese rispetto al dollaro americano appare molto probabile.


La crescita in India resta solida. Il Brasile ha fatto un importante passo in avanti verso il miglioramento delle sue prospettive fiscali di medio termine. La camera bassa ha approvato un'importante proposta di legge, che andrebbe a congelare le spese pubbliche in termini reali tramite una modifica alla costituzione. Ciò significherebbe che il congelamento difficilmente potrebbe essere abrogato. Occorrono ancora ulteriori tornate di votazioni, ma le possibilità di un miglioramento delle prospettive fiscali sono cresciute in modo consistente. La Banca centrale brasiliana ha avviato quello che sembra essere un ciclo di allentamento esteso ed eventualmente significativo, che dovrebbe portare il tasso di riferimento in prossimità dell'11% entro la fine del 2017.

Björn Eberhardt, Head of Global Macroeconomics Research presso Credit Suisse


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