Il Laboratorio sarà attivato a ottobre 2016, selezionerà e impiegherà inizialmente quattro nuove risorse, che saranno incrementate progressivamente in base ai progetti avviati e avranno sede principale presso FBK ma trascorreranno anche periodi presso Dedagroup.
"Siamo orgogliosi di poter collaborare con una realtà come Fondazione Bruno Kessler, promotrice di un concetto di ricerca e innovazione sempre al servizio concreto della comunità", ha dichiarato Gianni Camisa, CEO di Dedagroup (nella foto).
"Un approccio coerente con il nostro modello di funzionamento, quello del Digital Hub, nato per integrare e armonizzare tutte le nostre competenze di trasformazione digitale, per poi poterle mettere al servizio dei clienti".
"Con il nuovo insediamento di Dedagroup in FBK", ha sottolineato il Presidente della Fondazione Bruno Kessler, Francesco Profumo, "si avvia un nuovo modello di open innovation sul territorio trentino.
FBK non solo mette a disposizione di Dedagroup spazi nei propri edifici di Povo, ma crea un ambiente di co-working, dove ricercatori e innovatori della Fondazione e dell'azienda condivideranno conoscenze, esperienze e laboratori.
FBK porterà in dote i risultati delle proprie ricerche, il proprio bagaglio di innovazione e persone con competenze in ricerca e innovazione maturate negli anni.
L'azienda porterà le proprie esperienze in termini di marketing strategico e persone con competenze in termini di project management e di engineering.
Il tutto al fine di sviluppare nuovi strumenti di trasformazione digitale per aziende, enti e istituzioni. L'obiettivo è quello di creare una sinergia tra Dedagroup e FBK per sviluppare nuovi prodotti industriali, molto competitivi dal punto di vista delle tecnologie e dei prezzi e con un time to market ridotto al minimo. Una nuova storia del Trentino, Silicon Valley italiana, che creerà posti di lavoro e opportunità di sviluppo".
Dedagroup sta già sviluppando i propri prodotti sulla base di questo nuovo approccio.
È questo il caso di "CA.RE., Indice di Cambiamento Realizzato" delle PA, lo strumento con cui Dedagroup sostiene l'evoluzione del Sistema Paese aiutando le PA a capire quanto sono digitali oggi, e a incrementare il proprio livello di digitalizzazione di domani.
CA.RE.
nasce infatti con l'obiettivo di misurare il grado di evoluzione digitale di un Ente ed è articolato su quattro diversi ambiti: Competenze digitali, Servizi digitali, Amministrazioni digitali, Trasparenza digitale.
CA.RE.
si differenzia dagli altri indici di digitalizzazione degli Enti e delle imprese perché si basa su una analisi approfondita del DESI - il Digital Economy & Society Index - della Commissione Europea ( https://ec.europa.eu/digital-single-market/en/desi ).
Le quattro dimensioni analizzate da CA.RE.
sviluppano i ragionamenti del DESI a livello locale e, rispetto agli ambiti analizzati dal DESI, tralasciano unicamente la misurazione della dimensione della connettività che rientra in un piano a sé stante della Presidenza del Consiglio dei Ministri, la "Strategia per la Banda Ultra Larga".
I primi dati di CA.RE.
saranno resi disponibili durante la presentazione dei risultati delll'Osservatorio Agenda Digitale 2016.
Un approccio concreto condiviso anche da Fondazione Bruno Kessler, presso il cui Centro ICT la ricerca si è strutturata in High Impact Initiatives (HII) che hanno lo scopo di avere impatto sul mercato e la società in modo proattivo e sistematico, tramite forti alleanze con le aziende.
Una di queste HII opera proprio nel settore Smart Community, centrale per le tematiche del co-lab e si occupa di open services, open data e applicazioni per la P.A.
e il cittadino.
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