Il decalogo per non sbagliare la logistica in fiera
Da DHL Global Forwarding un vademecum per le aziende. Spedizioni transoceaniche, passaggi doganali di prodotti food, tempistiche stringenti: il rischio di trovarsi senza stand è alto, se non si seguono regole precise
Il Made in Italy è riconosciuto nel mondo grazie alla presenza costante e capillare dei marchi italiani a fiere internazionali, in particolare piccole e medie imprese che producono eccellenze nei settori del food e del design, ma non solo.
Dietro le quinte delle fiere si svolge un lavoro logistico monumentale, in cui le tempistiche devono incastrarsi perfettamente perché ogni azienda possa presentarsi a livello internazionale con uno stand - dunque un'immagine - perfetti.

DHL Global Forwarding affronta la sfida di far giungere a destinazione in tutto il mondo e in maniera rapida ed efficiente i prodotti simbolo del Made in Italy, attraverso servizi a valore aggiunto pensati appositamente per le fiere.
Propone quindi un vademecum di suggerimenti per gestire la questione logistica senza commettere errori.
1) Muoversi per tempo.
Diversamente dalle spedizioni ordinarie, la spedizione per una fiera non può arrivare a destinazione in ritardo, nemmeno di un solo giorno: il rischio è quello di perdere il giorno di apertura della fiera, o, peggio, più giorni.
Il danno equivalente in termini economici può essere stimato oltre i 20 mila euro (considerando circa 10.000 euro per l'affitto dell'area espositiva, 5.000 euro per il montaggio dello stand, 4000 euro per il viaggio spesso intercontinentale di 3 persone e altri 2000 euro per spese di vitto e alloggio), senza contare il danno di immagine e potenziali vendite e contratti persi.