Ancora una crescita globale lenta
Eberhardt (Credit Suisse): la dinamica dell'Eurozona resta piuttosto solida, ma rimangono degli interrogativi su Cina e Giappone. Prevediamo ancora rialzi dei tassi, seppur molto prudenti, da parte della Fed, mentre BCE e BoJ proseguono con tassi negativi e quantitative easing
Gli indicatori economici globali hanno evidenziato segnali di stabilizzazione nelle ultime settimane, e il miglioramento dei dati in Cina è presumibilmente il più importante.
Il rimbalzo dei prezzi del petrolio suggerisce altresì che la domanda globale si sta stabilizzando, sebbene parte del rimbalzo dipenda dalla minore offerta di scisto negli Stati Uniti.

Il rialzo dei prezzi del petrolio ha altresì ridimensionato le preoccupazioni dei mercati su un'inflazione eccessivamente bassa, oltre che i timori di una potenziale destabilizzazione delle economie produttrici di petrolio.
L'economia statunitense dovrebbe registrare un rimbalzo
Secondo diversi "tracker" per il PIL, sembra che l'economia statunitense abbia evidenziato una stagnazione nel primo trimestre del 2016, dopo un 4T 2015 già debole.
Le principali problematiche sono state ancora un ampliamento del deficit commerciale, un indebolimento della crescita delle spese al consumo e una correzione delle giacenze ancora in corso.
Per via del continuo rialzo dell'occupazione e dei salari, riteniamo che la crescita dovrebbe comunque migliorare nei prossimi trimestri.
Ciò premesso, mentre la fiducia dei consumatori resta alta, l'indebolimento del PMI nel settore manifatturiero per aprile suggerisce che il rimbalzo delle indagini commerciali registrato a marzo potrebbe non essere molto robusto.