Cosa potrebbe sorprendere nel Q2?
Beffy (Exane BNP Paribas): i leading indicators potrebbero essere migliori rispetto a quanto stimato grazie alla recente flessibilità sul fronte delle condizioni finanziarie. Il settore delle costruzioni nell'Eurozona dovrebbe essere più robusto rispetto ai consumi quest?anno
Con la fine del primo trimestre, è arrivato il momento di fare un bilancio sulle scommesse del trimestre trascorso e sugli eventi che potrebbero sorprendere il consensus nel Q2.
Contrariamente all'opinione pessimista su tale area, i Paesi emergenti hanno sovra-performato nel Q1, soprattutto grazie al deprezzamento del dollaro e al rimbalzo del petrolio.
Nei Paesi sviluppati, i mercati azionari sono stati decisamente più volatili.
L'indice S&P500 è stato flat nel Q1: il ribasso registrato all'inizio dell'anno è stato pienamente compensato dal rimbalzo di metà febbraio.

La settimana scorsa la maggior parte degli investitori che ho avuto modo di incontrare ha ridotto l'esposizione ai titoli azionari dopo il forte rally.
I mercati azionari europei hanno continuato a sotto-performare e la scommessa vincente era essere long sul settore Basic Resources e short sulle banche.
Va inoltre evidenziato che l'oro ha registrato un rimbalzo del 15% nel Q1.
Dato che le condizioni finanziarie sono diventate più accomodanti, soprattutto sul mercato creditizio, il momentum economico globale dovrebbe registrare un ulteriore miglioramento.
Come si può vedere nella tabella sottostante, dopo aver deluso ad inizio dell'anno, i leading indicator sono superiori alle attese negli Stati Uniti e in linea nell'Eurozona.
La Cina è ancora in ritardo ma ci aspettiamo che gli indici PMI registrino dei segnali di stabilizzazione sin da marzo.

Ritengo inoltre che l'andamento dell'indice ISM Manufacturing negli Stati Uniti sarà fondamentale nei prossimi mesi.
Il consensus si attende che l'indice si attesterà su un livello circa pari a 50, in linea con le nostre stime.
Qualora l'indice dovesse attestarsi a 52, sarebbe una bella sorpresa.
Tale livello sosterrebbe la tesi secondo cui non solo si sono ridotti i rischi, ma anche che l'economia statunitense sta riacquistando vigore.
In Europa, ci aspettiamo una ripresa del settore manifatturiero nei prossimi trimestri.