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09/03/2016

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Un'italiana su due rinuncia al lavoro: un fenomeno da arginare con la riforma del welfare aziendale

Vultaggio (Edenred Italia): dalla nostra esperienza in Italia, Francia e Gran Bretagna i servizi alla persona erogati dalle imprese favoriscono la conciliazione tra vita privata e professionale, rilanciano l'occupazione femminile e incrementano il Pil

In Europa sono più di 650 mila le madri che rinunciano al lavoro per prendersi cura di figli minori, adulti, malati, disabili o anziani a causa dell?inadeguatezza, del costo e della diffusione dei servizi di cura.
E in Italia il tasso di occupazione femminile è tra i più bassi d?Europa: solo il 47% delle italiane, infatti, lavora, contro il 60% delle lavoratrici francesi e il 70% delle tedesche.

Un'italiana su due rinuncia al lavoro: un fenomeno da arginare con la riforma del welfare aziendale

Il fenomeno della rinuncia femminile all'impiego può essere arginato, in Italia, con l?adozione, da parte delle aziende, di misure di welfare aziendale che mettano a disposizione dei lavoratori dipendenti un ampio range di servizi alla persona, come servizi di baby sitting, lavori domestici, assistenza agli anziani e alle persone non autosufficienti, in grado di favorire la conciliazione tra vita privata e attività professionale, il rilancio dell?occupazione femminile e il reinserimento nel mondo del lavoro.
È quanto emerge dagli studi condotti da Edenred, l'inventore del Ticket Restaurant, in virtù dell'esperienza maturata in Francia con il ticket CESU (Chèque Emploi Service Universel) e nel Regno Unito con i servizi di Childcare.

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Con l?Associazione Donne e Tecnologie, impegnata dal 2009 nella valorizzazione del talento femminile nella tecnologia, nell?innovazione e nella ricerca scientifica, Edenred ha offerto in un incontro una panoramica esaustiva sullo scenario, sulle opportunità e sui vantaggi derivati dall'adozione delle nuove misure di welfare privato - come il voucher universale per i servizi alla persona - introdotte di recente nella Legge di Stabilità 2016 e in attesa di decreto attuativo.

"I servizi di baby sitting, lavori domestici, assistenza agli anziani e alle persone non autosufficienti rappresentano bisogni in costante crescita - dichiara Alessandra Vultaggio, Responsabile BU Flexible Benefit Edenred Italia - e sono una sfida per i lavoratori europei, e in particolar modo per le donne.
In questo panorama, il Welfare Aziendale rappresenta una risposta valida ed efficace che, da una parte, produce un aumento della produttività per l'azienda e dall'altra migliora il benessere sociale dei lavoratori e delle loro famiglie.
È sufficiente dare uno sguardo ai risultati ottenuti in Francia e Inghilterra per capire quanto sia conveniente, per le aziende, i lavoratori e lo Stato adottare strumenti di welfare privato innovativi: 1,4 milioni di posti di lavoro in Francia dal 2005 grazie al voucher universale; 300 mila nuove partite iva e posti di lavoro qualificati su base annua, pari a circa 1 punto percentuale di PIL aggiuntivo; un incremento della produttività pari al 70% e una riduzione dell?assenteismo in azienda".

Per fare un esempio concreto dei vantaggi a favore dei dipendenti che, oltre a favorire il benessere sociale, garantiscono risparmi economici anche all?aziende interessate, si può paragonare una quota erogata tramite welfare e una tramite busta paga.
Grazie al cuneo fiscale favorevole, infatti, 1.000 euro erogati sotto forma di servizi alla persona (sussidi per asilo nido, baby sitter o badante, borse di studio, campus estivi, check up medici, pensione integrativa, assicurazione sanitaria, servizi di ricreazione) valgono 1.000 euro per il dipendente (circa il 40% di potere d?acquisto in più) e costano 1.000 euro all'azienda (al netto del recupero IRES e IRAP).
Un?erogazione monetaria, al contrario, costerebbe 1.400 euro all'azienda a fronte di un netto al dipendente pari a circa 600 euro.
"Finalmente - commenta Gianna Martinengo, Associazione Donne e Tecnologie e Presidente di Didael KTS - anche nel nostro Paese viene dato un grande impulso al Welfare Aziendale.

Un plauso va - in merito alla Legge di Stabilità 2016 - soprattutto alla flessibilità prevista per le nuove misure, grazie alla quale le aziende potranno costruire un carrello di spesa e servizi che incontri le reali necessità dei propri dipendenti.
Questa stessa flessibilità, tra l'altro, allargherà il Welfare Aziendale anche alle aziende di piccola e media dimensione".
Il tema è molto caro all'imprenditrice, che da anni si occupa di divulgazione, attraverso convegni e progetti, delle potenzialità delle tecnologie proprio per supportare il Welfare Aziendale, non solo nelle grandi aziende.
Basti pensare al progetto "Maggiordomo Digitale: le tecnologie al servizio del welfare" iniziato nel 2012, rivolto alle PMI e tuttora disponibile.
Le misure di Welfare Aziendale sono, quindi, lo strumento - tra gli altri vantaggi - per aumentare il potere d?acquisto dei dipendenti, ottimizzare i costi per le aziende, far emergere il lavoro nero nell'ambito del lavoro domestico, incentivare il lavoro femminile e le politiche di work-life balance, con maggiori introiti per lo Stato.

 



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