Con l?Associazione Donne e Tecnologie, impegnata dal 2009 nella valorizzazione del talento femminile nella tecnologia, nell?innovazione e nella ricerca scientifica, Edenred ha offerto in un incontro una panoramica esaustiva sullo scenario, sulle opportunità e sui vantaggi derivati dall'adozione delle nuove misure di welfare privato - come il voucher universale per i servizi alla persona - introdotte di recente nella Legge di Stabilità 2016 e in attesa di decreto attuativo.
"I servizi di baby sitting, lavori domestici, assistenza agli anziani e alle persone non autosufficienti rappresentano bisogni in costante crescita - dichiara Alessandra Vultaggio, Responsabile BU Flexible Benefit Edenred Italia - e sono una sfida per i lavoratori europei, e in particolar modo per le donne.
In questo panorama, il Welfare Aziendale rappresenta una risposta valida ed efficace che, da una parte, produce un aumento della produttività per l'azienda e dall'altra migliora il benessere sociale dei lavoratori e delle loro famiglie.
È sufficiente dare uno sguardo ai risultati ottenuti in Francia e Inghilterra per capire quanto sia conveniente, per le aziende, i lavoratori e lo Stato adottare strumenti di welfare privato innovativi: 1,4 milioni di posti di lavoro in Francia dal 2005 grazie al voucher universale; 300 mila nuove partite iva e posti di lavoro qualificati su base annua, pari a circa 1 punto percentuale di PIL aggiuntivo; un incremento della produttività pari al 70% e una riduzione dell?assenteismo in azienda".
Per fare un esempio concreto dei vantaggi a favore dei dipendenti che, oltre a favorire il benessere sociale, garantiscono risparmi economici anche all?aziende interessate, si può paragonare una quota erogata tramite welfare e una tramite busta paga.
Grazie al cuneo fiscale favorevole, infatti, 1.000 euro erogati sotto forma di servizi alla persona (sussidi per asilo nido, baby sitter o badante, borse di studio, campus estivi, check up medici, pensione integrativa, assicurazione sanitaria, servizi di ricreazione) valgono 1.000 euro per il dipendente (circa il 40% di potere d?acquisto in più) e costano 1.000 euro all'azienda (al netto del recupero IRES e IRAP).
Un?erogazione monetaria, al contrario, costerebbe 1.400 euro all'azienda a fronte di un netto al dipendente pari a circa 600 euro.
"Finalmente - commenta Gianna Martinengo, Associazione Donne e Tecnologie e Presidente di Didael KTS - anche nel nostro Paese viene dato un grande impulso al Welfare Aziendale.
Un plauso va - in merito alla Legge di Stabilità 2016 - soprattutto alla flessibilità prevista per le nuove misure, grazie alla quale le aziende potranno costruire un carrello di spesa e servizi che incontri le reali necessità dei propri dipendenti.
Questa stessa flessibilità, tra l'altro, allargherà il Welfare Aziendale anche alle aziende di piccola e media dimensione".
Il tema è molto caro all'imprenditrice, che da anni si occupa di divulgazione, attraverso convegni e progetti, delle potenzialità delle tecnologie proprio per supportare il Welfare Aziendale, non solo nelle grandi aziende.
Basti pensare al progetto "Maggiordomo Digitale: le tecnologie al servizio del welfare" iniziato nel 2012, rivolto alle PMI e tuttora disponibile.
Le misure di Welfare Aziendale sono, quindi, lo strumento - tra gli altri vantaggi - per aumentare il potere d?acquisto dei dipendenti, ottimizzare i costi per le aziende, far emergere il lavoro nero nell'ambito del lavoro domestico, incentivare il lavoro femminile e le politiche di work-life balance, con maggiori introiti per lo Stato.
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