Le PMI chiedono un comunicazione migliore, dalla carta al web, e usare il global per il local e fare cultura
Pagine Sì! oggi si propone come un consulente globale, per portare innovazione nelle PMI
Incontrare Sauro Pellerucci, AD di Pagine Sì!, è sempre un'occasione per fare il punto sullo stato di salute delle PMI italiani.
Infatti, il suo punto di osservazione è assolutamente privilegiato perché offre servizi a queste aziende che spaziano dalla carta e raggiungono il web.
A che punto siamo con le PMI e la digitalizzazione?
Le PMI oggi possono concentrarsi sul proprio business e delegare a dei professionisti e a delle strutture competenti tutto ciò che riguarda la comunicazione.

E' un elemento importante per la loro crescita e quindi per la crescita del Paese.
In questo contesto, crediamo che Pagine Sì abbia le carte in regola per offrire qualità a un prezzo certamente interessante, anche perché le spese per le PMI sono diventate un problema. Per le PMI stare sul mercato oggi significa avere qualità, creatività e innovazione.
La crisi che ha colpito questo genere di imprese è praticamente strutturale e ha estromesso, di fatto, tutte le aziende che non sono state capaci di adeguarsi ai cambiamenti.
La notizia positiva che le PMI oggi attive sono più sane e sono certamente pronte a raccogliere le sfide del mercato.
In questo momento le aziende si stanno interrogando su come affrontare l'innovazione e come sfruttarne i vantaggi.
Comunicare però non è facile, esistono molti mezzi, molte specializzazioni.
Come vi state muovendo?
La comunicazione moderna prevede delle tecnicalità molto spinte, perché il messaggio deve essere corretto e mirato al pubblico interessato.
Il cartaceo ci ha fatto conoscere dalle aziende, ma nell'ultimo periodo si è trasformato raggiungendo il digitale.
I nostri servizi sono giudicati interessanti perché sono stati ritenuti validi ed efficienti dai nostri clienti, non siamo noi a dirlo, siamo stati capaci di assecondare le necessità dei clienti. Un esempio: un servizio a un carrozziere o a un ristorante, dove il cliente può scegliere e ritagliarsi l'offerta in base ai bisogni, magari anche quelli del momento.
Il passaggio dalla carta al digitale significa stravolgere il concetto di "local"?
Noi proponiamo una visione del business ancora molto "local", proponendo servizi davvero generalisti ma che sono focalizzati sulle realtà locali, con offerte specifiche per mercati specifici. La comunicazione di un'azienda moderna passa dal web, ma anche dai social, laddove si dialoga con i clienti secondo cluster specifici.