Sharing Economy in Italia: l'utente al centro di un processo di ridefinizione
Capeci (TNS): il 70% degli italiani la conosce, il 25% già la utilizza. Ma è importante la necessità di ridefinizione di tutto il fenomeno: stiamo parlando di beni o di servizi?
La Sharing Economy si ridefinisce e si struttura.
E' quanto è emerso a Sharitaly, l'evento organizzato da Collaboriamo e TRAILab.
"In Italia, i Servizi di condivisione sono conosciuti dal 70% degli intervistati ed utilizzati dal 25%: circa 1 milione di individui in più dell'anno precedente", ha affermato Federico Capeci, Chief Digital Officer & CEO Italia, TNS.

"La crescita è sempre sostenuta, ma sicuramente più timida.
Un mondo eterogeneo di beni e servizi, usati in condivisione, che raccontano un profondo cambiamento sociale, l'emergere di motivazioni diverse sottostanti l'utilizzo di questi nuovi modelli di business".
In Italia, lutilizzo di queste tipologie di servizi di condivisione è abbastanza trasversale, con punte naturalmente fra i più giovani: i Millennials.
Hanno una forte sensibilità ai fenomeni di peer-economy e sono molto vicini e confident verso l'online ed i pari: all'interno degli utilizzatori, il 46% è costituito da italiani fra i 18-34 anni.
Sono vicini al digitale ed hanno valorizzato da subito i nuovi servizi disponibili.
Ma quali sono le motivazioni sottostanti l'uso? La crisi ha sicuramente sostenuto e dato visibilità a ai nuovi modelli di business in condivisione e la motivazione di "saving", menzionata dal 41% resta la principale.