Il ribasso del petrolio alimenta l'economia globale
Secondo un'analisi di AXA IM, le previsioni di crescita economica sono state riviste al rialzo, al 3,2% per il 2015 (dal 2,8%) e al 3,1% per il 2016 (dal 2,7%). Anche l'inflazione dovrebbe registrare una decisa flessione
"A inizio gennaio avevamo illustrato l'impatto generale sulla crescita globale, ipotizzando che il prezzo del petrolio si mantenesse tra i 50 e i 70 dollari al barile per i prossimi due anni", affermano gli esperti di AXA IM.
"In linea con un recente ed esaustivo studio dell'FMI, ci aspettiamo che la crescita complessiva possa essere nell'ordine di 0,5 punti percentuali, suddivisi in: 0,3 punti percentuali quest'anno e i restanti 0,2 nel 2016, e che avrà come principale canale di trasmissione l'aumento del potere d'acquisto dei consumatori nei Paesi sviluppati.

I fatti indicano che questo canale di trasmissione procede quasi a pieno regime, come si evince dal recente balzo della fiducia dei consumatori statunitensi.
Ma non tutti i Paesi saranno favoriti in egual misura da questa tendenza. Gli Stati uniti e i Paesi asiatici sono in genere citati come i principali beneficiari, mentre è probabile che i Paesi produttori di materie prime continueranno a incontrare grandi difficoltà".
L'economia americana sembra sulla buona strada per confermarsi come uno dei principali motori dell'accelerazione della crescita globale.
Gli utenti finali negli Stati Uniti saranno avvantaggiati in modo particolare dalla flessione dei prezzi dei prodotti petroliferi, che si è tradotta in una riduzione di oltre il 50% del prezzo del carburante, con un risparmio per le famiglie di circa 200 miliardi di dollari, l'equivalente di quasi il 2% del reddito disponibile.

L'apprezzamento del dollaro abbassa ulteriormente l'inflazione a breve termine e dà ulteriore sostegno ai redditi reali.
Resta da vedere in che proporzione questo reddito discrezionale confluirà nel risparmio.
Tuttavia, alcuni cenni di miglioramento del clima di fiducia dei consumatori suggeriscono una possibile accelerazione dei consumi stessi.
Inoltre, l'allentamento delle condizioni di credito dovrebbe essere di stimolo per il mercato immobiliare, come suggerisce l'aumento delle richieste di mutui.