Bankitalia: in calo la domanda di credito delle aziende per investimenti
Nella seconda parte del 2013 la debolezza della domanda di finanziamenti proveniente dalle imprese, generalizzata a tutte le aree del Paese, e' stata più intensa nel Nord Ovest
A marzo del 2014 le sedi regionali della Banca d’Italia hanno condotto la nuova edizione dell’indagine sulla domanda e offerta di credito e sulla domanda di strumenti finanziari a livello territoriale (Regional Bank Lending Survey, RBLS) riferita alla seconda metà del 2013. La rilevazione riproduce in larga parte le domande contenute nell’analoga indagine realizzata dall’Eurosistema (Bank Lending Survey, BLS). Qui riportiamo la parte relativa alle imprese.
Nel secondo semestre del 2013 la domanda di finanziamenti da parte delle imprese è rimasta debole, in particolare nel Nord Ovest del Paese. Nelle altre aree i segnali di debolezza si sono invece in parte attenuati rispetto al semestre precedente. Sulla domanda di prestiti hanno pesato il calo delle richieste di fondi da destinare agli investimenti produttivi, che continua a caratterizzare tutte le aree, e la stagnazione delle esigenze finalizzate alla copertura del capitale circolante, influenzata dalla debole dinamica del fatturato.
Il maggior fabbisogno di fondi è risultato ancora connesso, in tutte le aree, con le necessità di consolidare le posizioni debitorie.
La debolezza complessiva della domanda di prestiti ha continuato a interessare tutti i settori, confermandosi più accentuata in quello delle costruzioni. Tuttavia, anche per questo comparto, nel Nord Est e nel Centro la contrazione si è attenuata nel confronto con il semestre precedente. La domanda di credito nel settore dei servizi si è invece sostanzialmente stabilizzata in tutto il Paese con l’eccezione del Nord Ovest, dove i segnali di debolezza risultano più accentuati rispetto alla prima parte del 2013. Ad eccezione del Nord Ovest, il calo della domanda è stato più intenso per le banche più piccole. Per il Mezzogiorno si è registrata una lieve ripresa delle richieste di prestiti rivolte agli intermediari maggiori.
La seconda parte del 2013 ha evidenziato il permanere di vincoli nell’offerta di credito, in alcuni casi però meno stringenti rispetto al passato. La selettività delle politiche di offerta si è infatti lievemente attenuata nel Mezzogiorno e nel Nord Est; il settore dei servizi e quello della manifattura sono i comparti che hanno maggiormente beneficiato del miglioramento delle condizioni di accesso al credito.
Alla parziale distensione delle condizioni di accesso al credito nel Mezzogiorno e nel Nord Est hanno contribuito in misura decisiva gli istituti di maggiore dimensione. Come già nel semestre precedente, in tutte le aree del Paese le banche di piccole dimensioni hanno seguito politiche di erogazione dei finanziamenti maggiormente selettive. Le condizioni di offerta delle banche hanno continuato a risentire dell’elevato rischio percepito dagli intermediari sulle prospettive dell’attività economica in generale oltre che di specifici settori e imprese. Nella seconda parte del 2013 si sono ulteriormente attenuati i vincoli connessi con il costo della provvista e, presso gli intermediari maggiori, quelli derivanti dal rispetto dei requisiti patrimoniali. Le residue tensioni dal lato dell’offerta si sono manifestate soprattutto attraverso gli spread sui tassi d’interesse praticati dagli intermediari alla clientela più rischiosa. Tale fattore, unitamente alle richieste di garanzie, ha influito di più sulle politiche di offerta seguite dalle banche di minore dimensione. In base alle indicazioni fornite dalle banche nel mese di marzo, la domanda di prestiti delle imprese potrebbe tornare a una moderata crescita nella prima parte del 2014, soprattutto presso gli istituti maggiori; le condizioni di offerta dovrebbero registrare una lieve distensione, anche per le piccole banche.