Horizon 2020, come non perdere l’opportunita’
Vicini (Warrant Group): Maggio e giugno offrono tantissime possibilità per le PMI, grazie ai Programmi Quadro della Commissione Europea. Ma occorre partecipare per tempo e determinazione
In scadenza proprio in questi giorni alcune importanti call del programma della Commissione Europea Horizon 2020, partito ufficialmente il 1 gennaio 2014. Per il solo mese di maggio, l’ammontare complessivo delle call si attesta a quota 1079 mln di €, per posizionarsi a giugno a quota e 621 mln di €. Unico neo: sinora l’Italia non è mai stata in grado di ripagarsi gli investimenti fatti. Il saldo tra i progetti finanziati e il costo sostenuto dal Paese come contributo al budget complessivo dei Programmi Quadro è da sempre in negativo. A livello macro, questo significa che l’Italia ha contribuito per 25 anni (tanto tempo è passato dal Primo Programma Quadro) a finanziare la Ricerca dei propri competitor sparsi per l’Europa.

La grande domanda dunque è: come sfruttare al meglio Horizon 2020?
“Gli ingredienti base per affrontare questa sfida – sottolinea Isella Vicini, Direttore della European Funding Division di Warrant Group che ha partecipato alle call di marzo con ben 12 progetti - sono due: cominciare per tempo e affrontare le sfide con determinazione e passione, la stessa determinazione e la stessa passione con cui si affronta il proprio lavoro quotidiano. Il successo di un progetto è legato alla migliore soluzione scientifica, alla miglior squadra messo in campo, all’impatto economico e scientifico atteso a fine progetto, e infine al budget di spesa. Ogni progetto, inoltre, deve avere un coordinatore scientifico, uno o più core-partner e almeno due end-user. E i consorzi devono essere internazionali e vedere la presenza di almeno 3 dei 28 paesi membri. Rispondere a tutti questi aspetti in maniera strutturata, mettendo in piedi la miglior squadra europea possibile, non è un’attività che si può improvvisare durante i ritagli di tempo”.
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