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12/03/2014

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Comincia a risalire l’export manifatturiero artigiano

Unioncamere: Made in Italy “frenato” dai consumi interni. Lavoro, innovazione economica e istituzionale, semplificazione sono le priorità sulle quali intervenire

La macchina dell’artigianato Made in Italy prova a voltare pagina con la crisi, “aggredendo” i mercati esteri e portando a casa un risultato di tutto rilievo: +5% l’incremento delle esportazioni nell’ultimo trimestre del 2013, qualcosa in più del +4,3% del totale del settore manifatturiero. La “scossa” - che fa sperare anche in una rimessa in moto del sistema della subfornitura così importante per il settore - fa bene all’umore degli imprenditori artigiani, che esprimono previsioni positive anche sull’andamento degli ordinativi esteri nel I trimestre 2014 (+4,6 punti percentuali la differenza tra attese di aumento e diminuzione per i primi tre mesi di quest’anno). E’ il fronte interno, però, a preoccupare di più le imprese di tutti i settori, soprattutto quelle del commercio che, dopo la caduta delle vendite del 5,8% registrata nei mesi finali dell’anno, guardano all’inizio del 2014 ancora con forte pessimismo.
Sono questi i principali risultati dell’indagine congiunturale sulle imprese del manifatturiero, del commercio e dei servizi realizzata dal Centro studi di Unioncamere con riferimento agli andamenti del IV trimestre 2013 e alle previsioni per il I trimestre del 2014.


“L’andamento e le aspettative del settore manifatturiero, ma, ancora di più, di quello del commercio e dei servizi dimostrano quanto sia importante in questa fase dare una spinta ai consumi delle famiglie” commenta il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello. “Lavoro, innovazione economica e istituzionale, semplificazione – aggiunge - sono le priorità sulle quali intervenire per dar corpo alla ripresa mentre i segnali positivi che giungono dall’export incoraggiano il forte impulso dato dal sistema camerale all’internazionalizzazione delle pmi”.

INDUSTRIA MANIFATTURIERA

- PREVISIONI PER IL I TRIMESTRE 2014
Sebbene, infatti, la differenza tra attese di incremento e di diminuzione degli ordinativi nazionali risulti ancora negativa (-6,5 punti percentuali, in notevole risalita rispetto ai -19,7 di un anno fa), quasi il 60% delle imprese manifatturiere si schiera a favore di un mantenimento dei livelli attuali. Le previsioni più pesanti sono quelle delle industrie del legno e del mobile (-31,4 punti di differenza tra aumento e diminuzione degli ordinativi nazionali), ma il segno meno precede i saldi previsionali di tutti i comparti del manifatturiero, ad eccezione delle industrie chimiche, petrolifere e delle materie plastiche (+6,0).

Si mantengono negative, sebbene in notevole miglioramento rispetto a un anno fa, le previsioni riguardanti l’andamento del mercato interno delle imprese artigiane (-15,6 il saldo).
Completamente di segno opposto sono le previsioni relative agli ordinativi esteri. Ammonta infatti a +16,8 punti percentuali il saldo tra attese di incremento e di diminuzione del manifatturiero nel complesso (+4,6 le artigiane), interessando in maniera quasi equivalente le imprese minori e quelle con oltre 50 dipendenti. Tra i settori, il saldo più elevato è quello delle industrie chimiche, petrolifere e delle materie plastiche (+32,2 punti percentuali), seguite dalle meccaniche (+19,7) e dalle industrie dei metalli (+18). A livello territoriale, alle migliori prospettive individuate nel prossimo futuro dagli imprenditori del Sud (+25,6 il saldo) e del Nord-Ovest (+19,1), si contrappone la maggior cautela soprattutto delle imprese del Centro (+7,7).

- CONSUNTIVO IV TRIMESTRE 2013
E’ proseguito anche nel IV trimestre 2013 il percorso di risalita del fatturato e della produzione del settore manifatturiero: -0,9% il dato del primo indicatore, decisamente migliore del -5,2% dell’anno precedente, e -0,8% quello del secondo (-5,8% nel IV trimestre 2012).


La risalita è però più lenta per le imprese con meno di 50 dipendenti e per quelle artigiane. Le prime, infatti, archiviano il trimestre con un calo del fatturato del 2,2% (era -7,3% l’anno prima); le seconde con una riduzione del 3,4% (era -8,7% a fine 2012).
In decisa crescita sono invece le vendite all’estero che nel trimestre finale dello scorso anno hanno registrato un incremento del 4,3% (era +1% a fine del 2012). Da segnalare soprattutto l’ottima dinamica delle industrie meccaniche (+5,9%), dei metalli (+5,6%) e di quelle del legno e del mobile (+5,1%). Buona la performance delle imprese artigiane (+5%) che mettono a segno un incremento di 2,7 punti percentuali rispetto al risultato del III trimestre 2013 e di oltre 5 punti percentuali rispetto allo scorso anno.
A livello territoriale, la dinamica migliore appare quella del Nord-Ovest (+6,1%).

COMMERCIO E SERVIZI

- PREVISIONI PER IL I TRIMESTRE 2014
Non è ancora spuntata l’alba del dopo-crisi per le imprese commerciali. Sebbene in lieve miglioramento rispetto a un anno fa, le previsioni per il I trimestre dell’anno risultano ancora fortemente pessimiste (-29,9 i punti di differenza tra attese di incremento e di diminuzione delle vendite), con il commercio al dettaglio alimentare (-43,1 punti percentuali), che determina pesantemente l’intonazione del comparto.


Lo scetticismo sulla possibilità di una imminente ripresa dei consumi impronta soprattutto le imprese del Nord-Ovest (-42,7) e le attività di minori dimensioni (-32 punti). Sostanziale stabilità prevedono per i primi tre mesi dell\'anno le imprese dei servizi, che nel 63,4% dei casi ritengono che il volume d’affari non varierà nel periodo a fronte del 21,3% che attende una sua diminuzione e di un 15,3% che è convinto di un suo aumento. Il saldo tra attese di incremento e di diminuzione è però positivo per le imprese che si occupano di servizi alla persona (+12,9 punti di saldo), per quelle dell‘Informatica e Tlc (+4,7 punti percentuali) e per il commercio all’ingrosso e di autoveicoli (+2,4 punti). Lievemente positivo è il saldo delle imprese del Mezzogiorno e delle imprese con oltre 50 addetti.

- CONSUNTIVO IV TRIMESTRE 2013
La grande cautela mostrata dalle imprese del commercio e dei servizi per il I trimestre 2014 deriva anche da un andamento delle vendite che mostra il perdurare delle difficoltà delle famiglie italiane. Sebbene in risalita rispetto al dato di un anno fa (-8,4%), ammonta infatti a -5,8% il calo delle vendite commerciali nei mesi finali del 2013.


Nel caso dei servizi, il 2013 si chiude con un -5,2% di volumi di vendita, comunque in risalita di oltre un punto percentuale rispetto a quanto registrato un anno prima.


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