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07/02/2024

idee

Nel 2024 il 56% delle aziende si scontrerà con la crescente scarsità di talenti

Maccagni (Robert Walters): la scarsità di candidature e il peso crescente delle soft skill diventano un problema da affrontare

Nella gestione della carenza di talenti, le aziende dovranno affrontarla attraverso soluzioni come la formazione, lo sviluppo, l'assunzione di profili diversificati e la ricerca di professionisti stranieri.
Secondo i risultati dell'Indagine Globale sulle Retribuzioni condotta da Robert Walters su circa 2800 aziende, il 56% delle aziende italiane riconosce la mancanza di candidature e talenti altamente specializzati come una delle principali sfide nel processo di individuazione di risorse necessarie.


Inoltre, il 52% delle aziende identifica la forte concorrenza tra imprese interessate allo stesso candidato come un ulteriore ostacolo durante il processo di assunzione. Per attrarre e assumere talenti qualificati, saranno necessarie offerte più competitive e strategie di reclutamento più efficaci.
L'analisi mostra che il 44% delle aziende vede la carenza di soft skills come uno dei grandi problemi del 2024. Contemporaneamente, il 29% ritiene che la carenza di competenze tecniche (hard skills) sarà il problema più rilevante. Questi dati evidenziano la necessità di un approccio multifaccetico per affrontare la carenza di talenti e di un'attenta selezione dei candidati per garantire la presenza di entrambi i tipi di competenze nei dipendenti.
Davide Maccagni, Country Director di Robert Walters, commenta: "Questi dati evidenziano la crescente complessità del processo di selezione.

Nella scelta di un candidato, ad esempio, le soft skills diventano particolarmente cruciali, agendo come un filtro determinante che aggiunge complessità alla decisione finale. Tale scenario si presenta particolarmente delicato e competitivo data la presenza di numerosi competitor sul mercato rispetto alla scarsità di candidature. In questo contesto, consiglio alle aziende di adottare una strategia di recruitment completa."

Dallo studio emerge che l'81% delle organizzazioni adotta piani di formazione e sviluppo. Queste aziende utilizzano programmi interni di formazione (48%) o programmi esterni (47%). Solo il 7% sostiene che il principale metodo di formazione avvenga attraverso il finanziamento di master, corsi di specializzazione, MBA o l'assegnazione di giorni liberi per dedicarsi a studi o progetti specifici.

Cosa faranno le aziende per affrontare le sfide del 2024?


Affrontando le sfide del 2024, Maccagni conclude: "Il 2024 sarà noto come l'anno in cui la capacità di adattamento diverrà cruciale per le aziende. L'innovazione nelle strategie di formazione, assunzione e collaborazione rappresenterà la chiave per affrontare con successo le sfide emergenti.


"

Inoltre, se l'attività aziendale permette lo smart working, un'ulteriore strategia da considerare sarà l'assunzione di professionisti provenienti da altri Paesi. Il 55% delle aziende italiane dichiara, infatti, di aver valutato la costituzione di team indipendenti in località senza presenza fisica, seguendo il trend dell'Unione Europea (39%).


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