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31/01/2024

idee

Crescono gli investimenti in modalità digitale e la consulenza professionale

Pisani (Amund Sgr): ci sono significative differenze di genere per l'utilizzo di soluzioni digitali e al ricorso alla consulenza professionale

Amundi, una delle principali società di gestione degli investimenti a livello globale, ha condotto un'approfondita indagine internazionale coinvolgendo 4.186 investitori retail in 11 mercati europei e asiatici. L'obiettivo era comprendere le tendenze degli investimenti digitali, i motivi alla base di tali scelte e le modalità di attuazione. La ricerca rivela un panorama ricco di sfaccettature che ridefinisce il mondo degli investimenti.

Uno sguardo d'insieme


Il 64% degli investitori retail a livello globale adotta strategie digitali, completamente (25%) o con un approccio ibrido online/offline (39%). Contrariamente alla percezione comune, l'utilizzo del digitale non è monopolio di una specifica fascia d'età; al contrario, è diffuso in tutte le categorie, con una predominanza tra gli investitori più abbienti. La ricerca evidenzia che il 53% del portafoglio medio degli investitori retail è gestito in modalità digitale, senza l'assistenza di professionisti degli investimenti. Tuttavia, nonostante la crescente digitalizzazione, la consulenza finanziaria qualificata mantiene la sua rilevanza, con il 40% degli intervistati che si rivolge a consulenti professionisti quando investe una somma pari a un anno di stipendio.



L'avanzata degli investimenti digitali


Le prospettive future indicano un aumento dell'utilizzo del digitale, con quasi la metà degli investitori digitali che prevede un incremento nei prossimi cinque anni. Le differenze nazionali emergono chiaramente, con il 60% degli investitori in Svizzera e Singapore favorevoli all'incremento, rispetto al 31% in Francia e al 35% in Italia.
La fiducia gioca un ruolo fondamentale nell'adozione degli investimenti digitali. Il 56% degli investitori fiduciosi di prendere decisioni finanziarie adeguate prevede un aumento degli investimenti digitali, rispetto al 27% di coloro che si sentono meno sicuri. Analogamente, la considerazione di valori e investimenti responsabili è più pronunciata tra gli investitori fiduciosi (71%) rispetto a quelli meno sicuri (46%). IL RUOLO DELLE DONNE NEGLI INVESTIMENTI DIGITALI

La ricerca sottolinea la necessità di promuovere l'inclusione femminile negli investimenti digitali. Solo il 16% delle donne investitrici è pienamente fiducioso nelle proprie decisioni finanziarie, mentre il 27% si sente poco informato. Gli intermediari hanno l'opportunità di colmare questo divario attraverso misure mirate che promuovano fiducia e informazione tra le investitrici.

IL COMMENTO DI AMUNDI SULLA RICERCA

Fannie Wurtz, Head of Distribution & Wealth Division, Passive Business Line di Amundi, sottolinea come questa ricerca, denominata "Decoding Digital Investment", rappresenti una risorsa cruciale per i partner wealth e retail, offrendo preziose indicazioni su desideri, esigenze e sfide degli investitori retail. DATI ITALIANI E COMMENTI DI AMUNDI

In Italia, il 43% degli investitori retail adotta strategie digitali, con notevoli differenze di genere. Le donne sono meno orientate agli investimenti digitali (35%) rispetto agli uomini (51%). La consulenza professionale è ancora ampiamente utilizzata, con il 61% degli investitori italiani che si avvale dei servizi di consulenti finanziari professionisti, superando la media mondiale del 46%. Nonostante ciò, gli uomini sono meno propensi a ricorrere a consulenze professionali rispetto alle donne (65% contro 58%).
Ilaria Pisani, Head of Sales ETF, Indexing & Smart Beta di Amundi SGR, ha commentatocosì i dati italiani: "la ricerca condotta da Amundi in materia di modalità di investimento da parte dei clienti retail evidenzia in Italia significative differenze di genere per quanto attiene ad esempio all'utilizzo di soluzioni digitali e al ricorso alla consulenza professionale.


Conoscere questi dati è di grande importanza per orientare l'approccio di marketing e l'attività di consulenza in modo mirato sui bisogni e sui gap di conoscenza della clientela, aumentando così la sua soddisfazione".


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