Intelligenza artificiale: la sfida tra leggi e verità

AI ACT e Google Gemini stanno monopolizzando i discorsi sul digitale, ma ci sarebbe molto su cui riflettere

Due notizie sul digitale hanno tenuto banco questa settimana.
Da un lato la presentazione di Gemini, l'evoluzione dell'AI generativa di Google, dall'altro l'Unione Europea che sta predisponendo l'AI Act.
Non è qui il caso di discutere le due notizie, potete trovare approfondimenti online molto precisi, ma quel che interessa a me in questo momento è capire che cosa sta succedendo, perché il rischio per le persone e per le imprese è di trovarsi disorientati.
L'intelligenza artificiale generativa è una novità che ha un solo anno di vita per il grande pubblico, ha prospettive di crescita incredibili e stupisce davvero tutti per le grandi potenzialità.
Ma da un lato c'è una fortissima "lotta" commerciale per accaparrarsi il pubblico, senza esclusioni di colpi, dall'altra sta instaurandosi un clima strano e contrario a questa innovazione, tanto che l'AI Act è volto più a mostrare i pericoli che i vantaggi.
Sebbene l'attenzione verso l'AI sia sempre molto alta, il rischio è di banalizzare o terrorizzare.
Una presentazione come quella di Google, che ha ammesso di aver velocizzato e non raccontato fedelmente il funzionamento di Gemini, non fa molto bene all'intero ecosistema, perché finisce con l'alimentare dubbi sull'efficacia di questa tecnologia, anche se è un fatto davvero evidente che porta vantaggi enormi.

Allo stesso tempo, parlare solo dei problemi che possono sorgere non è una bella pubblicità: se invece di elencare i vantaggi di un farmaco andassimo a leggere il bugiardino e tutti i possibili effetti collaterali, nessuno assumerebbe una pastiglia mai nella vita.
Come si raccontano le cose ha una sua importanza e, mai come in questo periodo, raccontare un'innovazione travolgente come l'intelligenza artificiale generativa è importante, ma va fatto con equilibrio.
Filippo Poletti, che ho intervistato in questo periodo, parlava di una levata di scudi da "NO-AI", simile ai "no-vax".
Incredibile.