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06/12/2023

economia

Dati economici: il confronto tra realtà e percezione in UK e in Europa

Flax (Moneyfarm): Il divario tra dati economici "hard" e "soft" indica una possibile fase di rallentamento nei prossimi mesi

La scorsa settimana, l'attenzione internazionale si è concentrata sulla dichiarazione d'autunno del Cancelliere britannico, Jeremy Hunt. Il governo inglese si trova in una posizione delicata, diviso tra la pressione per ridurre la fiscalità e le critiche per i tagli ai servizi pubblici, e l'alternativa di aumentare la spesa statale, attirando l'attenzione su deficit e pressione fiscale elevati. L'equilibrio tra queste opzioni è cruciale, soprattutto considerando il significativo taglio delle aspettative di crescita previste per il 2024 dall'Office for Budget Responsibility (OBR). Mentre a marzo si prevedeva una contrazione dell'economia dello 0,2% nel 2023 e una crescita dell'1,8% nel 2024, l'ultimo report dell'OBR indica una crescita limitata dello 0,6% nel 2023 e un modesto +0,7% nel 2024. La prospettiva politica si complica, nonostante il miglioramento graduale della dinamica inflattiva. Il prossimo Cancelliere dovrà affrontare la sfida di migliorare le prospettive di crescita. 



Crescita stagnante in eurozona, limiti in Germania 


Il Regno Unito non è l'unico ad affrontare sfide fiscali.

In Germania, la Corte Costituzionale ha emesso una sentenza che limita la capacità del governo di utilizzare fondi speciali per colmare le lacune di spesa. Il deficit di bilancio non può superare lo 0,35% del PIL, un limite che molte economie sviluppate possono solo sognare. Il governo tedesco dovrà trovare soluzioni alternative per aggirare questa restrizione, un ulteriore segnale di stagnazione della crescita in Europa.
Negli Stati Uniti, la settimana del Ringraziamento ha portato tranquillità ai mercati, con l'eccezione dei verbali dell'ultima riunione della Federal Reserve sui tassi di interesse. I policymaker statunitensi, nonostante i miglioramenti nei dati sull'inflazione, mantengono una posizione cauta senza segnali di un imminente taglio dei tassi. Un elemento chiave è la differenza tra dati macroeconomici "hard" e "soft". Mentre indicatori come le vendite al dettaglio e la produzione industriale mostrano solidità, quelli legati al sentiment risultano deboli. Il divario attuale suggerisce la possibilità di un rallentamento nei dati concreti nei prossimi mesi. 



Analisi dei dati economici: hard vs soft


Un aspetto rilevante è la distinzione tra dati macroeconomici "hard" e "soft".


I primi, come le vendite al dettaglio e la produzione industriale, sono stabili, mentre i secondi, inclusi gli indicatori di sentiment, risultano più volatili. Attualmente, il divario tra i due è evidente, con indicatori di sentiment deboli e metriche "hard" robuste. La previsione corrente, condivisa da diversi analisti, indica un possibile rallentamento nei dati concreti nei prossimi mesi. 



Richard Flax, Chief Investment Officer di Moneyfarm



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