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22/11/2023

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Social a pagamento: la fine della pubblicità come modello di business per internet?

Una provocazione sulla piccola rivoluzione digitale: social a pagamento e via i cookies di terze parti

Vorrei fare una piccola provocazione a Carlo Noseda e Sergio Amati, reduci dal grande successo di IAB Forum.
L'avvento dei social a pagamento sta cambiando il modo in cui usiamo internet e sta mettendo in discussione il modello di business che ha sostenuto la crescita della rete negli ultimi decenni.
In passato, la pubblicità era la principale fonte di entrate per i siti web e le piattaforme online. I social media, in particolare, hanno fatto della pubblicità un modello di business di successo, grazie alla possibilità di raggiungere un pubblico molto vasto e profilato.
Tuttavia, negli ultimi anni, la pubblicità online ha iniziato a incontrare una serie di sfide. L'aumento della diffusione degli adblocker, la crescente attenzione alla privacy da parte degli utenti e le restrizioni normative hanno reso più difficile per gli inserzionisti raggiungere il loro pubblico target e misurare l'efficacia delle proprie campagne.
In questo contesto, i social media stanno sperimentando nuove formule per monetizzare la loro attività. Alcuni, come X-Twitter, hanno introdotto la possibilità di pagare per eliminare la pubblicità.

Altri, come LinkedIn, offrono piani premium che consentono di ottenere più visibilità o funzionalità aggiuntive.
Questi cambiamenti sollevano una domanda provocatoria: la strada della pubblicità che sostiene le spese di internet è finita?
La risposta, ovviamente, non è semplice. Da un lato, è chiaro che la pubblicità online sta vivendo un periodo di trasformazione. Il modello tradizionale, basato sulla pubblicità display, sta perdendo terreno a favore di nuovi formati. I dati dell'industry parlano di un mercato che cresce dell'8% nel nostro paese, quindi in piena salute.
Dall'altro lato, la pubblicità resta ancora un modello di business importante per molti siti web e piattaforme online. Secondo le stime di eMarketer, nel 2023 la pubblicità online genererà 628 miliardi di dollari di entrate a livello globale!
È quindi possibile che la pubblicità continui a essere un modello di business importante per internet, ma che sia necessario adattarsi alle nuove esigenze degli utenti e del mercato.
In questo contesto, l'IAB (che ricordiamo significa Interactive Advertising Bureau) sta giocando un ruolo importante nel promuovere l'innovazione nella pubblicità online.


L'associazione sta lavorando per sviluppare nuovi formati pubblicitari che siano più efficaci e rispettosi della privacy degli utenti e i tanti workshop durante lo IAB Forum lo hanno ampiamente dimostrato.
Regolamenti come i GDPR e il recente Digital Services Act hanno messo a dura prova molti modelli di business, per cui i social stanno pensando di diventare a pagamento.
Lo spazio diventerà terra di conquista degli influencer, che possono godere di maggiore visibilità e quindi "vendersi meglio", soprattutto in ambienti non sovraccarichi di messaggi pubblicitari?
Il branded content (e qui magari la provocazione è per Laura Corbetta) diventerà sempre più rilevante?
Ma poi, non è la scusa per i social per dire "se non paghi, sei tu che ci stai dichiarando che il prodotto sei davvero tu?".
In nome della privacy non tutelata, ma ceduta consapevolmente.
O almeno, si vuol far credere che sia stata ceduta consapevolmente.

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