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15/11/2023

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HR: la mobilità dei talenti è la chiave del successo per le aziende nel 2023

Federico Francini (Cornerstone): investendo nella risoluzione dei problemi attraverso esperienze interfunzionali e promuovendo la condivisione delle conoscenze, si gettano le basi per la prosperità di un'organizzazione in costante aggiornamento

Provate a immaginare un lavoro fatto su misura per ciascun dipendente, in cui un'azienda non solo soddisfa le aspettative dei propri collaboratori, ma riesce anche a comprendere in modo straordinario le loro emozioni e i loro interessi in termini di crescita professionale e avanzamento di carriera.
Questo scenario non è più così lontano dalla realtà. Oggi, una percentuale significativa di Gen Z e Millennial, rispettivamente oltre il 40% e il 38%, dà priorità alla felicità e alla soddisfazione nella propria vita lavorativa, al punto che preferirebbe essere disoccupato piuttosto che sopportare un lavoro che non ama. Infatti, sono generazioni promotrici di un movimento che cerca una maggiore realizzazione sul posto di lavoro.
In un'epoca caratterizzata da grandi preoccupazioni per la perdita dei posti di lavoro a causa dell'intelligenza artificiale, da dimissioni diffuse, da incertezze economiche e licenziamenti, le aziende devono affrontare il fenomeno del quiet quitting, cercando di fidelizzare i propri dipendenti e impegnandosi a fondo nei loro confronti.



Sfruttare al meglio le informazioni grazie all'AI


L'intelligenza artificiale ha rivoluzionato diversi settori e può essere sfruttata anche per coltivare strategie efficaci di mobilità dei talenti. Infatti, l'AI è in grado di riunire i dati relativi alle competenze, al personale e ai ruoli lavorativi in diverse fasi cruciali per il mondo delle risorse umane, come il recruiting, la formazione e la fidelizzazione. In questo modo, l'intelligenza artificiale aiuta a identificare e collegare con precisione i dipendenti ai progetti, agli incarichi, ai percorsi di formazione o ai programmi di mentoring più adatti ai loro interessi e alle loro aspirazioni.
Al giorno d'oggi, risulta evidente che lo sviluppo di una carriera professionale non sia più lineare come un tempo. Le persone seguono diversi percorsi nei più svariati ambiti di loro interesse per massimizzare il proprio potenziale. La mobilità dei talenti può fungere da antidoto all'incertezza dilagante nei luoghi di lavoro, consentendo alle aziende di diventare più attente ai lavoratori e dinamiche.

Valorizzare il potenziale presente attingendo alla propria miniera d'oro interna


Consentire la crescita e lo sviluppo di ogni individuo non è più una scelta, ma una necessità.

Favorendo la mobilità interna dei talenti, grazie a cui i dipendenti presenti vengono scelti per ricoprire nuovi ruoli o lavorare in altri reparti all'interno della stessa organizzazione, le aziende hanno l'opportunità unica di affermarsi come meta privilegiata per chi è alla ricerca di un cambiamento.
Affinché questo approccio abbia successo, la mobilità professionale deve diventare una missione condivisa, in cui il datore di lavoro e i dipendenti collaborano e contribuiscono attivamente. Non sorprende che la mobilità dei talenti sia emersa come uno dei principali trend nel campo delle risorse umane nel 2023.

Abbattere le barriere


La mobilità dei talenti funge da catalizzatore per il trasferimento delle conoscenze. Ogni dipartimento all'interno di un'azienda possiede un proprio linguaggio e una propria expertise. I processi familiari ai responsabili delle risorse umane (HR), ad esempio, possono essere estranei agli ingegneri, o ancora il team di ricerca potrebbe non conoscere i piani del team di marketing, il che crea barriere di comunicazione.
La mobilità dei talenti abbatte questi ostacoli, consentendo ai dipendenti di acquisire una visione completa degli aspetti micro e macro della propria azienda.


Quando individui con background diversi si riuniscono, infatti, trascendono l'apporto individuale e diventano una forza collettiva, ottenendo più della somma delle loro parti.
In ultima analisi, i dirigenti aziendali svolgono un ruolo fondamentale nel coltivare questa nuova cultura. Investendo nella risoluzione dei problemi attraverso esperienze interfunzionali e promuovendo la condivisione delle conoscenze, gettano le basi per la prosperità di un'organizzazione in costante aggiornamento. Dare priorità all'apprendimento laterale e abbracciare prospettive diverse alimenta un ambiente in cui i dipendenti possono dare spazio alla creatività e lasciare che le loro idee fluiscano liberamente. Quando i manager incentivano queste iniziative, il risultato è una fiorente cultura di crescita e formazione continue, a vantaggio sia dei singoli lavoratori sia dell'impresa nel suo insieme.
Dunque, le aziende devono concentrarsi sul potenziamento della mobilità interna della propria forza lavoro. Perché? Perché è estremamente importante per i dipendenti. Lo dimostra lo studio 2023 di Cornerstone sulle tendenze della mobilità dei talenti, secondo cui il 73% dei dipendenti vuole conoscere le opportunità di carriera all'interno della propria azienda e il 47% sarebbe più soddisfatto se avesse maggiori possibilità di sperimentare altri incarichi.


Pertanto, agevolare questo aspetto potrebbe fare la differenza fra elevati tassi di turnover ed elevati tassi di retention. Federico Francini, Area Vice President e Country Manager di Cornerstone Italia

 


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