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02/08/2023

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Distretti industriali pronti per la ripartenza

Giovanni Foresti (Intesa Sanpaolo): per il 2023-24 stimiamo una crescita nominale del fatturato ancora superiore al manifatturiero (+3,3% vs +0,9%), in un contesto di prezzi alla produzione pressoché invariati

Nel Rapporto Economia e Finanza dei Distretti, a cura della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo e giunto alla quindicesima edizione, emerge una migliore dinamica delle imprese distrettuali che in termini mediani già nel 2021 hanno registrato un fatturato del 5,2% superiore ai livelli del 2019, due punti percentuali in più rispetto alle aree non distrettuali.
Nel 2022 la crescita dei distretti è proseguita: il fatturato, secondo le nostre stime, ha registrato un aumento del 16,7% in termini mediani, mostrando una dinamica migliore rispetto al complesso manifatturiero (+15,2%). Per il 2023-24 stimiamo una crescita nominale del fatturato ancora superiore al manifatturiero (+3,3% vs +0,9%), in un contesto di prezzi alla produzione pressoché invariati.
La lettura delle risposte delle imprese all'aumento dei costi dell'energia offre conferme sulla reattività del tessuto produttivo italiano: soprattutto nelle aree ad alta intensità distrettuale prevalgono, infatti, le azioni dirette a rivedere l'offerta per ridurre i consumi di energia, ad avviare oppure potenziare l'autoproduzione di energia, a rimodulare i turni.


L'analisi dei flussi di import evidenzia poi il tentativo da parte delle imprese distrettuali di diversificare i Paesi di approvvigionamento, ricercando a livello mondiale ogni alternativa possibile, anche in Asia. Ciò si è tradotto in un potenziamento, almeno temporaneo, dei magazzini.
Il Rapporto si sofferma infine sulle priorità da affrontare: emergono in particolare i temi legati a tecnologia e innovazione, capitale umano e ricambio generazionale. Le imprese distrettuali continuano a mostrare un forte impegno sul fronte dell'innovazione (circa 75 brevetti ogni 100 imprese vs. 51 nelle aree non distrettuali), che ne rafforza strutturalmente la competitività, così come nell'adozione di tecnologie 4.0.
I ritorni della tecnologia dipendono fortemente dalla qualità del capitale umano inserito in azienda. Non a caso, negli ultimi anni, è aumentata significativamente la ricerca di figure e tecnici ICT. Una quota consistente di queste nuove posizioni è di difficile reperimento, spesso per mancanza di candidati. Nelle aree a media intensità distrettuale questa sfiora, infatti, il 50% (45,6% il dato totale).


Un'altra area di miglioramento riguarda la governance. La capacità delle imprese di rinnovare e potenziare le proprie competenze e aprirsi con più facilità alla transizione tecnologica e green può anche passare attraverso il passaggio generazionale.

Giovanni Foresti, Senior Economist della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo


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