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24/05/2023

idee

L'impatto per imprese e PMI della Tassonomia UE

Giovanni Andrea Toselli (PwC): le normative non sempre valorizzano le imprese più virtuose e innovative ed i settori ad elevato contenuto di ricerca e sviluppo. Servono interventi di confronto, sensibilizzazione e upskilling

A partire dal 2025, le grandi imprese quotate e non quotate, incluse le società controllate di gruppi extra-UE saranno chiamate predisporre la propria rendicontazione non finanziaria, secondo criteri molto più analitici e articolati rispetto a quelli attuali, inserendo informazioni sul grado di allineamento alla Tassonomia EU delle proprie attività economiche.
Con l'entrata in vigore della Corporate Sustainability Reporting Directive verrà infatti allargato notevolmente il perimetro di società che saranno obbligate a rendicontare le informazioni non finanziarie, incluse quelle relative alla Tassonomia EU.
La strategia europea per la finanza sostenibile è stato oggi il focus centrale del dibattito promosso da PwC Italia con il Ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin, durante l'incontro dal titolo "Sostenibilità e regole UE: implicazioni per le imprese".
Giovanni Andrea Toselli, Presidente e AD PwC Italia ha evidenziato che "Il cambiamento avviato nella UE sui temi della sostenibilità è rilevante e il sistema industriale italiano deve iniziare a valutarne concretamente gli impatti.

Le normative, tuttavia, non sempre valorizzano le imprese più virtuose ed innovative. In alcuni casi, rischiano di non rappresentare al meglio le caratteristiche di business e settori ad elevato contenuto di ricerca e sviluppo. Inoltre, talvolta non evolvono così velocemente come il business e non riescono a coglierne le peculiarità in un approccio sistemico e di crescita. Non c'è una regolamentazione che sia più veloce dell'innovazione. Il bilancio serve per raccontare la storia delle imprese. La tassonomia è un lessico per raccontare ad un pubblico più ampio quello che si è in grado di fare. Ciò porta ad avere un focus sul lungo periodo perché l'impresa sia sostenibile anche quando il management non sarà più lo stesso. Servono interventi di confronto, sensibilizzazione e upskilling per comprendere la portata dei cambiamenti in corso e degli impatti sulle imprese".
In Italia, assistiamo ad uno scenario molto diversificato dove alcune aziende hanno già compreso il valore strategico dei temi ESG ed altre non ha ancora gli strumenti per indirizzare i cambiamenti necessari per garantire la resilienza del proprio business nei prossimi anni.
La complessità del contesto crea un aumento degli obblighi e dei costi di implementazione per le imprese, ma anche l'opportunità di intercettare per tempo i rischi e le opportunità del futuro scenario economico e sociale (impatti dei cambiamenti climatici, cambiamenti nelle preferenze dei consumatori, disponibilità di risorse economiche per la crescita.

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Alcune aziende virtuose in termini ESG faticano a riconoscersi nei vincoli imposti dal legislatore. Talvolta la normativa è così complessa e articolata da non essere facilmente applicabile dalle aziende.
Secondo Catia Bastioli, Amministratore Delegato di Novamont, "stiamo vivendo un periodo sfidante per numero e intensità di fenomeni esponenziali e per la loro velocità di mutamento. In questo contesto è rilevante che l'imponente impianto normativo del Green Deal si evolva in chiave sistemica e dinamica, normando ciò che c'è già, prefigurando spazi di sperimentazione e monitoraggio che permettano adeguamenti rapidi in corsa e trovando forme di mitigazione per gli scompensi dovuti ai mutamenti geopolitici in atto. Fondamentali in questa prospettiva sono i progetti dimostrativi di territorio per misurare la capacità di rigenerazione delle risorse naturali e del tessuto sociale delle innovazioni e incoraggiare la creazione di ponti tra le piattaforme più avanzate dell'innovazione con settori più tradizionali".

Lo stato dell'arte della Tassonomia Europea

La Tassonomia Europea è un sistema di classificazione delle attività economiche che possono essere considerate sostenibili, introdotto in Europa con il Regolamento UE 2020/852 per orientare i flussi di capitale verso investimenti in attività che contribuiscono ad uno sviluppo sostenibile e fornire agli operatori economici gli indicatori di performance per valutare l'andamento delle attività e politiche, in ottica di una maggiore sostenibilità.



Individua sei obiettivi di natura ambientale che vengono posti alla base della Tassonomia che corrispondono a: mitigazione dei cambiamenti climatici, adattamento ai cambiamenti climatici, uso sostenibile e protezione delle acque e delle risorse marine, transizione verso un'economia circolare, prevenzione e riduzione dell'inquinamento, protezione e ripristino della biodiversità e degli ecosistemi.
La Tassonomia si inserisce in un quadro più ampio di iniziative che la Commissione europea sta implementando con l'obiettivo di definire un framework europeo che pone le considerazioni ambientali, sociali e di governance al centro del sistema finanziario, allo scopo di trasformare l'economia europea in una economia più verde, resiliente e circolare.
I criteri per superare la soglia di allineamento sono svariati e specifici, ciò richiede il coinvolgimento trasversale e sinergico di molte funzioni aziendali (es. Amministrazione e bilancio, Sostenibilità, Risk Manager, Health and Safety, Legal, Internal Audit etc) allo scopo di poter raccogliere il contributo informativo necessario a comprovare quanto richiesto e rappresentare in definitiva gli indici di performance economiche (Turnover, CapEx e OpEx) di eligibility e di alignment.



Attraverso un'analisi rigorosa delle proprie attività economiche, le organizzazioni possono comprendere il livello di allineamento alla Tassonomia e indirizzare le proprie scelte strategiche, indipendentemente dalle performance economiche di partenza.

Le pressioni dalla catena del valore

L'applicazione della Tassonomia per le imprese non-finanziarie può derivare non solo da obblighi normativi ma anche dalle pressioni della catena del valore.
Un'organizzazione che si trovi a rendicontare il proprio livello di allineamento potrebbe coinvolgere i fornitori nei processi di analisi ai fini della Tassonomia, in quanto impossibilitata a reperire autonomamente le informazioni necessarie, oppure poiché l'attività economica stessa prevede uno screening da effettuare sui fornitori per essere considerata allineata.
In tal caso, l'organizzazione che vuole perseguire elevati livelli di allineamento potrebbe imporre ai propri fornitori requisiti derivati dalla Tassonomia per la qualificazione.
Un altro elemento rilevante da considerare è che tra i KPI da rendicontare ai fini della compliance con il Regolamento della Tassonomia vi è quello del CapEx.



Un'organizzazione tenuta a rendicontare le attività ai sensi della Tassonomia, potrà valorizzare come allineati gli investimenti che compie nello svolgimento delle proprie attività allineate, ma anche quelli che impiega nell'acquisto di beni o servizi da altri operatori economici che a loro volta svolgono un'attività allineata alla Tassonomia, indipendentemente che siano obbligati a rendicontare ai sensi del Regolamento. Anche in questo caso, un'organizzazione che voglia rendicontare alti livelli di allineamento del CapEx, potrebbe favorire fornitori che hanno svolto le analisi di allineamento sui propri prodotti oppure fissare alcuni obblighi direttamente nel processo di selezione e qualifica del fornitore.

Gli interessi del mondo finanziario

L'attuale scenario regolamentare e le aspettative delle Autorità di Vigilanza stanno prevedendo per gli istituti finanziari degli obblighi di disclosure con timeline stringenti (Aspettative BCE sui rischi climatici e ambientali, Pillar III, ecc..) per innestare una reazione a catena sull'economia europea, in linea con quanto previsto all'interno dell'UE Action Plan sulla Finanza Sostenibile.
Alcuni requisiti regolamentari, tra cui il Regolamento Sustainable Finance Disclosure Directive (SFDR), sono stati integrati con la Tassonomia dell'UE, diventando così uno degli strumenti principali per gli investitori per valutare fino a che punto un investimento o un portafoglio possa considerarsi sostenibile.



Per una PMI i benefici finanziari derivanti dalla Tassonomia si possono sintetizzare in:
1 - Inclusione nei portafogli azionari e obbligazionari dei fondi d'investimento e dei fondi che perseguono un obiettivo sostenibile o che hanno caratteristiche ambientali;
2 - Accesso al credito, sia in termini di processo di erogazione che in termini di vantaggi economici;
3 - Fornitura di un indicatore univoco e riconosciuto capace di sintetizzare la performance ambientale dell'azienda sia durante le fasi di istruttoria del credito che durante l'emissione di strumenti finanziari
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