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30/11/2022

sport

Le App dei mondiali in Qatar sono un problema per la privacy

Le autorità europee per la tutela della privacy preoccupate dalle implicazioni

Quella che poteva essere una bella occasione per l'uso delle App per avere accesso agli eventi sportivi sta diventando in boomerang, o forse almeno un monito.
Due applicazioni per gli smartphone per chi va in Qatar ad assistere alle partite dei Mondiali di calcio Fifa.
Se ad ogni manifestazione sportiva vengono da tanti anni create delle applicazioni ad hoc, l'attenzione per la privacy degli utenti è diventata importante e tutto viene guardato con attenzione.
La Germania si è accorta non solo che le App accedono ai dati e li inviano a dei server esterni, ma che impediscono la sospensione dei terminali.
L'autorità per la privacy norvegese si è detta preoccupata perché "le applicazioni possono dare adito a monitoraggio delle persone".
Anche l'agenzia francese ha chiesto ai propri cittadini di prestare "particolare attenzione" a foto e video scattate perché le app è in grado di leggerle, nonché di prestare attenzione alle app installate prima della partenza.
Ovviamente le regole che valgono in Europa, il GDPR su tutti, in Qatar non valgono, per cui non si possono bloccare le applicazioni, ma è chiaro che lo sport potrebbe diventare un passpartout per il monitoraggio anche fuori dal Paese, a meno che non vengano cancellate dai terminali.


Se già il Qatar è nell'occhio del ciclone per i diritti umani, per le condizioni di lavoro dei lavoratori migranti e per il trattamento della comunità LGBTQ+, anche questo è un colpo alla trasparenza che è stata annunciata anche dal presidente della Fifa Infantino.
Per la prima volta, per partecipare attivamente agli eventi sportivi, gli stranieri devono scaricare l'App ufficiale della Coppa del Mondo", così come è obbligatorio installare un'altra App per avere accesso alle strutture sanitarie e poteva essere considerato come un passo in avanti.
In realtà, queste App sono state etichettate come "spyware" dagli esperti perché forniscono alle autorità del Qatar un ampio accesso ai dati delle persone, nonché il potere di leggere, eliminare o modificare i contenuti e persino di effettuare chiamate dirette.
Il silenzio da parte del governo del Qatar, della Fifa e degli store Google e Apple non è un bel segnale.
Un'opportunità di cambiamento sprecata o una lezione da imparare?


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