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26/10/2022

idee

L'alba della space economy

Giacomo Calef (NS Partners): le singole economie sono chiamate a farsi carico di diversi impegni e ad investire anche con forme diverse dalle usuali, sfruttando per esempio non solo il settore pubblico ma anche quello privato

La Space Economy, ovvero quella parte dell'economia orientata alla crescita e allo sviluppo di tutti gli strumenti necessari per la gestione e l'utilizzo dello spazio cosmico, si è ormai affermata come uno dei settori chiave per la competitività e il progresso sociale di un Paese.
Si stima che questo mercato valga oggi 370 miliardi di dollari, di cui il 70% riconducibile all'industria satellitare (che include servizi satellitari di telecomunicazione, navigazione ed osservazione della Terra, prodotti per l'equipaggiamento a Terra come sensori, antenne o GPS). Secondo gli analisti, infatti, entro il 2040 l'industria avrà un valore di oltre 1.000 miliardi di dollari.
Si tratta di un settore che ormai richiede l'impiego di ingenti investimenti. Per i programmi spaziali infatti, si stima una somma dei budget governativi a livello globale tra gli 85 e i 100 miliardi di dollari. Per entità di spesa, appena dopo gli Stati Uniti (con 43 miliardi di dollari), viene l'Europa con quasi 12 miliardi di dollari, seguita da Cina, Russia, Giappone e India.
Nel settore privato invece, si stimano complessivamente 12 miliardi di euro di finanziamenti a livello globale, con un sempre maggiore coinvolgimento del mercato azionario.

Boeing e Lockheed Martin rimangono ancora tra le big dello spazio, unitamente a Honeywell e Raytheon. Oltre alle già menzionate tuttavia, vanno ricordate anche Space X, la startup fondata dal CEO di Tesla Elon Musk. Particolarmente attive anche Blue Origin e Airbus.
Tutta questa attenzione verso l'economia spaziale è in larga parte riconducibile all'impatto che le scoperte di questo nuovo settore hanno nella vita di tutti i giorni. Se oggi abbiamo il teflon, i cibi liofilizzati, o la TAC e la microelettronica è grazie alle innovazioni e agli studi svolti per arrivare sulla Luna o per raccogliere polvere di stelle.
Un altro dei vantaggi di questo settore è rappresentato dall'internet satellitare, destinato a diffondersi per coprire le molte aree del mondo non ancora in grado di accedere alla rete. Un esempio concreto è Galileo, il sistema globale di navigazione satellitare (GNSS) dell'Unione europea progettato dalla già menzionata Airbus, per inviare segnali radio per il posizionamento, la navigazione e la misurazione del tempo. Galileo è in grado di offrire un'accuratezza inferiore ai 10 centimetri nel posizionamento: una precisione mai raggiunta prima.


Preso atto della crescente rilevanza della space economy, le singole economie sono chiamate a farsi carico di diversi impegni e ad investire anche con forme diverse dalle usuali, sfruttando per esempio non solo il settore pubblico ma anche quello privato.

Giacomo Calef, Country manager di NS Partners


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