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20/07/2022

leisure

Open Data, l'innovazione della PA (e non solo) passa da qui

Una consultazione di Agid potrebbe dare il via a un cambiamento del Paese davvero significativo

Nel corso dell'edizione italiana del Data Management Summit 2022 ho moderato una tavola rotonda sul tema degli Open Data e del loro uso nella Pubblica Amministrazione, e non solo lì.
Con ospiti davvero interessanti si è dibattuto per un'ora sul tema, in maniera aperta e leale, nel senso che tra i relatori c'era chi ha il dovere di creare le regole per la condivisione dei dati, ossia l'Agid, nella figura di Antonio Rotundo e che ovviamente ha dovuto "rintuzzare" un po' gli "attacchi" da parte di Andrea Zinno di Denodo, Francesca De Chiara che è un'importante ricercatrice sul tema e Francesco Spagnoli di Irion.
Ovviamente il clima assolutamente disteso ha permesso di mettere in evidenza non tanto le criticità degli Open Data, come la disponibilità delle aziende pubbliche a mostrare i dati e tenerli aggiornati, catalogarli in modo comprensibile, utilizzare le API per renderli accessiibili e reperire personale disposto a fare questo lavoro, quanto le opportunità che possono ricadere sul sistema economico dell'Italia.


Al di là dell'assenza di un modello di business che possa rendere questi dati vantaggiosi anche da un punto di vista economico per chi li mette a disposizione, particolare non trascurabile in un ambito come la PA che è sempre alla rincorsa di personale qualificato, sono stati tanti gli spunti positivi.
L'aspetto culturale, che a me sta sempre a cuore, del mettere a fattor comune la conoscenza è un elemento chiave per la diffusione dei dati.
Mobilità, sostenibilità, ecologia e turismo possono certamente avvantaggiarsi dei dati forniti in modalità aperta e disponibile per creare nuove occasioni di sviluppo, non ultimo cogliendo alcuni aspetti del PNRR che vedono proprio i dati come un elemento vitale per il futuro del Paese.
Non manca spesso la volontà, ma piuttosto la capacità di fare sistema perché ancora non è chiaro cosa fare di questi dati, mancano standard.
In questo contesto, la consultazione sulle linee guida messa in atto da Agid rappresenta una bella occasione per innovare nel nostro Paese, ma la questione è passata quasi sotto silenzio e fuori dalla comunicazione main stream, mentre il contributo di tutti gli operatori potrebbe portare un grande arricchimento per lo sfruttamento dei dati in maniera semplice.



C'è tempo ancora fino al 17 luglio per partecipare e il consiglio, che parte da cuore, è di informarsi e partecipare.
Il futuro parte da qui.


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