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13/07/2022

leisure

Investire sui giovani per progettare un futuro credibile

Per dare basi solide al futuro l'Italia deve mettere al centro la valorizzazione del capitale umano delle nuove generazioni, un bene diventato sempre più scarso nel nostro Paese

Il 2021 è stato l'anno della progettazione della nuova fase di sviluppo del Paese dopo l'impatto inedito e inatteso della pandemia. Il governo italiano ha steso il PNRR (Piano nazionale di ripresa e resilienza) che contiene progetti ambiziosi, finanziati soprattutto attraverso le risorse di Next Generation EU (NGEU). Il 2022 segna, quindi, l'inizio di una nuova fase.
Per dare basi solide al futuro l'Italia deve mettere al centro la valorizzazione del capitale umano delle nuove generazioni, un bene diventato sempre più scarso nel nostro paese. Rafforzare i percorsi formativi e professionali dei giovani: questo l'obiettivo principale, non solo per superare i limiti e gli squilibri passati (nel rapporto quantitativo tra generazioni e nel rapporto tra debito pubblico e ricchezza prodotta) ma anche per cogliere le opportunità di uno sviluppo inclusivo e sostenibile che valorizzi le competenze necessarie per la transizione digitale e verde.
È questo il succo del libro "Condizione giovanile in Italia. Rapporto Giovani 2022", redatto dall'Osservatorio Giovani dell'Istituto Giuseppe Toniolo, edito da Il Mulino.


Il testo presenta nella prima parte i quattro fronti su cui si giocano le sorti di una ripresa che possa far leva sulle intelligenze, le energie e la vitalità delle nuove generazioni: le nuove modalità di formazione e le nuove competenze; i nuovi lavori; i nuovi nuclei familiari; le nuove forme di partecipazione sociale.
Nella seconda parte si approfondiscono condizione e aspettative delle categorie alle quali il PNRR si rivolge: oltre ai giovani, le donne, chi vive al Sud e nelle aree economicamente meno dinamiche del paese. Si aggiunge un focus sulla componente straniera, al quale il piano del governo riserva un'attenzione marginale. Oltre alle analisi comparative tra Italia e altri paesi, nella presente edizione è dedicato un approfondimento alla realtà dei giovani e alle politiche che li riguardano in uno specifico stato europeo, la Spagna.
Perché, quindi occorre mettere in cima alla lista delle priorità il pianeta giovani? Da un lato la lunga emergenza sanitaria - con le sue restrizioni e complicazioni relative alla scuola, alle relazioni, al lavoro, alle scelte di vita - ha lasciato segni pesanti.

Ha eroso in modo marcato le risorse positive interne e le competenze sociali in tutte le dimensioni. A diminuire è in particolare chi afferma di avere ("molto" o "moltissimo") una "Idea positiva di sé", che scende da 53,3% del 2020 a 45,9% nel 2022, ma anche chi ha "Motivazione ed entusiasmo nelle proprie azioni" che nello stesso periodo passa da 64,5% a 57,4% e chi sa "Perseguire un obiettivo", che scende da 67,0 a 60,0.
D'altro lato, c'è anche la consapevolezza della possibilità che si apra una nuova fase di sviluppo inclusivo e sostenibile del Paese, in grado di superare i limiti e le contraddizioni del passato. Alta è l'incertezza nei confronti del futuro ma allo stesso tempo è elevata anche l'apertura verso i cambiamenti. Alta è la domanda di un lavoro con reddito adeguato (68% dei giovani tra i 18-22 anni), ma anche il desiderio di farlo all'interno di una azienda di cui si condividono i valori (60%) e si svolge una attività con ricadute positive per la società e l'ambiente (60%). Bassa è la conoscenza del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), che ha visto i giovani poco coinvolti (il 31,8% non sa cosa sia), ma forte è l'auspicio, tra chi è informato, che possa contribuire a risolvere i problemi strutturali del Paese e dare un rilancio alle possibilità di crescita (59,9% in età 18-22 anni concorda "abbastanza" o "molto"), e in buona misura anche migliorare le stesse opportunità per i giovani (52,2%).



La formazione dei giovani, l'utilizzo e la valorizzazione delle loro competenze aggiornate all'interno delle aziende e delle organizzazioni sono il prerequisito, tanto più con i freni degli squilibri demografici e del debito pubblico, per un'Italia che voglia essere competitiva nei processi di sviluppo nella parte centrale di questo secolo.
Infine, non si può non sostenere e promuovere la forte domanda di protagonismo positivo dei giovani nella società, che emerge non solo dai dati ma e? visibile anche attraverso i movimenti a favore dell'ambiente e contro il riscaldamento globale o l'attività di volontariato svolta durante l'emergenza sanitaria.
Occorre quindi con ogni mezzo e risorse adeguate controvertere una tendenza che porta il Paese a misurarsi con una generazione di giovani fantasma, ovvero quelli che non studiano, non lavorano e non si aggiornano per trovare un'occupazione? un'eredità culturale del reddito di cittadinanza?

Titolo: Condizione giovanile in Italia. Rapporto Giovani 2022
Autore: Osservatorio Giovani dell'Istituto Giuseppe Toniolo
Editore: Il Mulino
Pagine: 272

Federico Unnia

Aures Strategie e politiche di comunicazione


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