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08/06/2022

digital

Il concetto di flotte e mobilità va verso un modello pay as a service

Fabio Saiu (Geotab): il monitoraggio dei movimenti, l'impiego di propulsioni differenti e un trasporto dell'ultimo miglio in crescita offre nuove opportunità

Il mercato della mobilità sta vivendo un momento di grazia, nel senso che c'è molta attenzione, con due driver: l'incertezza dei costi e la sostenibilità ambientale. Abbiamo intervistato Fabio Saiu, Director Geotab Italia e Leasing and Renting European Director di Geotab, per capire come sta andando il mercato.

Cosa sta succedendo nel mercato in questo momento, come si stanno muovendo le aziende in termini di gestione flotte e trasporti?


Stiamo osservando alcuni fenomeni concreti che derivano in parte dall'evento post pandemico e da quelli che sono i trend introdotti dal PNRR. Ci sono degli effetti che ci dicono che la pandemia è stata un game changer, di fatto stavo giusto vedendo alcune statistiche sono state pubblicate su alcuni siti, secondo cui il traffico veicolare e tutto ciò che riguarda i mezzi pesanti sta tornando ai livelli 2019. Sono statistiche Anas Autostrade e stiamo osservando un + 5% rispetto al traffico veicolare 2019, quasi un -10% sulle autostrade. Significa che il traffico veicolare e mezzi pesanti sia aumentato.

Indubbiamente, l'eCommerce è stato un boost e la diffusione della logistica dell'ultimo miglio ed è un trend nuovo e importante. Dall'altra parte vediamo un minor utilizzo del traffico veicolare tradizionale, perché stiamo avendo un modello lavorativo ibrido, e questo è indiscutibile.

La tecnologia può aiutare?


Un beneficio nell'adozione della telematica c'è, compresi alcuni punti previsti nel PNRR che ne amplificano il peso. Le aziende hanno la necessità della riduzione della carbon footprint, una necessità di ottimizzazione dei mezzi a disposizione. La tecnologia c'è, esiste e la telematica con i veicoli connessi possono contribuire fortemente per massimizzare e ottimizzare l'utilizzo dei mezzi.

Geotab fa proprio questo: la gestione delle flotte, che passa da quanti km faccio ma anche alla gestione delle ruote e l'ecosostenibilità. Quindi il percorso è molto vario.


Durante il periodo pandemico avevamo un paio di use cases importanti, tra cui Univex su tutti. Non importa solo sapere dove il veicolo si trova, ma anche ottimizzare le rotte in funzione delle richieste che venivano fatte in emergenza, per esempio, dai nosocomi, dalle case di cura, dagli ospedali o dai punti di raccolta dei pazienti.

Altre informazioni interessanti possono essere estrapolato dal trasporto dei vaccini, dalle temperature dei mezzi e delle celle, raccogliendo informazioni preziose non solo per gli utenti finali, ma per chi deve occuparsi della gestione delle flotte. Sono dati che hanno portato una grande attenzione ai temi dell'ottimizzazione del trasporto e della flotta, sulla sua capacità di far fronte alle nuove esigenze di mercato.



Ci sono due tendenze: "Mobility-as-a-service" e la questione dei nuovi veicoli elettrici. C'è quindi una necessità maggiore di attenzione su quel tipo di veicoli, per esempio.


Qui vediamo come l'adozione della digitalizzazione in modo spinto, in cui la telematica offre una leva necessaria attraverso i veicoli connessi, sta portando anche a nuove metodiche per quanto riguarda il trasporto di persone. Un modo per affrontare i movimenti delle persone. Il PNRR ha obbligato i fleet manager all'adozione di piani per la sostenibilità, avendo cura anche di cambiare il modo di trasportare le persone. Questo da una parte sta influendo enormemente sul cambiamento, puntando molto su "flessibilizzare" le flotte in funzione del movimento, delle trasferte e del day to day.


Quindi stiamo osservando una "mobility as a service" più generale che riguarda qualsiasi tipo di mezzo di trasporto. Il riflesso è importante perché attraverso la digitalizzazione e i veicoli connessi si dà l'opportunità di cambiare alcuni paradigmi. Si sta andando verso un "pay per use" e questo viene preso come spunto anche dai nuovi player del mercato. Addirittura le assicurazioni stanno promuovendo nuovi prodotti e servizi, non più basati sul noleggio a lungo termine. E' un cambiamento interessante e stiamo già vedendo che ci sono aziende del noleggio che lanciano nuovi prodotti con sevizi che vanno più sul "pay per use". Per esempio, ci sono aziende che propongono soluzioni del tipo "i km che fai con l'elettrico non li paghi" e questi sono spunti importanti per capire quali saranno i trend della mobilità prossima. Non del futuro, ma già prossima.

I veicoli elettrici hanno nuove esigenze, come per esempio capire il degrado delle batterie o capire quando andare a caricarle o cambiarle. Ci sono esigenze totalmente nuove che non c'erano prima.


Assolutamente vero e, ancora una volta, la telematica dei veicoli connessi dà la possibilità di controllare, soprattutto ai fleet manager, tutto il parco a disposizione.


Per esempio, se questo parco viene offerto come corporate car sharing, è utile avere un monitoraggio dell'andamento delle batterie, di quali mezzi sono disponibili rispetto ad altri, quali in fase di ricarica e vederne la percentuale di caricamento, stabilire anche qual è il grado di degradazione delle batterie da trazione. Questo è importante per i mobility manager, che devono affrontare le sfide per il futuro. Noi come Geotab offriamo un servizio tramite i nostri dispositivi che si chiama EVSA, Electric Vehicle Suitability Assesment. Si tratta di un monitoraggio per un certo arco di tempo, che è attorno ai 2 mesi, in cui i mezzi della flotta vengono messi sotto osservazione, si raccolgono i dati e si stabilisce poi in funzione del kilometraggio e del dove sono stati percorsi questi km, qual è l'abitudine che si ha alla guida. Facendo quindi una correlazione di tutti questi fattori, la piattaforma è in grado di suggerire quali sono i veicoli che possono essere sostituiti con altrettanti veicoli full hybrid, plug-in hybrid o totalmente elettrici e capire quindi qual è la convenienza, facendo addirittura un piano economico, dando quindi contezza dei costi della transizione verso l'elettrico.


Ovviamente, può risultare che ci sono magari dei veicoli che per la loro natura, per come vengono guidati, per i km percorsi non è necessario portarli verso l'elettrico immediatamente. Questo penso sia un enorme spunto per il mobility manager: anziché avere il classico kilometraggio rapportato ai consumi teorici delle case costruttrici per avere un'indicazione di quale sarà poi il veicolo da sostituire e con quale altro veicolo. Noi misuriamo non solo i chilometri, ma anche il comportamento alla guida e dove vengono percorsi, per dare una puntualizzazione e attualizzazione necessaria per una corretta decisione per il mobility manager.

Offrite un servizio che non è semplicemente un' ottimizzazione, ma una fotografia del parco auto attuale.


Sì, sono parametri che vengono desunti dalle auto e noi ci stiamo orientando verso anche il mondo della connessione diretta con gli OEM, perché le soluzione in after market come la nostra hanno la possibilità di scalare verso soluzioni verticali come la cold chain o il tachigrafo digitale o il car sharing attraverso il keyless. Ma si ha la possibilità anche di connettere gli OEM su un'unica piattaforma, quindi il mobility manager ha in un'unica dashboard tutte le informazioni e noi possiamo connetterci direttamente ai modelli che la casa costruttrice mette a disposizione.


Questo è un valore aggiunto enorme perché gli OEM stanno erogando alcuni parametri base da parte loro e il mobility manager può avere tutte queste informazioni su un'unica piattaforma per monitorare l'interezza della sua flotta. Ci sono i veicoli tradizionali, poi ci sono i veicoli operativi, quelli atti allo scambio commerciale, che affrontano tematiche più complesse e che magari hanno la necessità di montare dei sensori più sofisticati a bordo. Questo è tutto quello che noi possiamo erogare tramite un'unica piattaforma.


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