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29/12/2021

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I 5 trend che caratterizzeranno il mondo del lavoro nel 2022

Don Weinstein (ADP): le aziende si stanno affidando sempre più all'analisi dei dati al fine di capire meglio le esigenze dei loro dipendenti e cosa guida la loro produttività. Questa maggiore visibilità sta favorendo un più forte senso di connessione

Il mondo del lavoro si trova in un momento di grande cambiamento. Nel corso del 2021, la trasformazione della forza lavoro globale è stata accelerata dal persistente impatto della pandemia, dalle tensioni sulle imprese in un contesto caratterizzato da carenze record di manodopera e dal mutamento delle priorità dei lavoratori. È una tensione percepita in modo universale. L'ADP Research Institute ha rilevato che il 64% della forza lavoro globale è stato colpito negativamente dal COVID-19, incluso un 28% che ha perso il lavoro, è stato licenziato o messo in cassa integrazione, e un 23% che ha subito una riduzione dello stipendio.
In Italia, il 40,5% dei dipendenti intervistati (circa 2.000) ha dichiarato di aspettarsi esiti negativi sulla propria carriera nei prossimi due anni, a causa del COVID-19. Secondo la medesima analisi, a perdere il lavoro (per licenziamento, mancato rinnovo o cassa integrazione) è stato il 23,5% dei ragazzi di età compresa tra i 18 e 24 anni, segue la generazione dei Millennials (25-34 anni) con l'11,5%, la fascia 35-44 con il 9%, per poi scemare al 6% e 5% per le fasce più alte.


Questi cambiamenti nel mercato hanno portato i lavoratori a ridefinire le proprie priorità, ripensando ulteriormente a come e dove il lavoro viene svolto. Di conseguenza, i datori di lavoro si trovano ad affrontare una maggiore pressione per adattarsi alle richieste emergenti dei lavoratori di talento, che hanno acquisito un potere mai avuto prima.
"Il mondo del lavoro è stato in costante movimento", ha detto Don Weinstein, vicepresidente corporate ADP. "Le esigenze della forza lavoro globale si stanno evolvendo con la tecnologia, e il risultato è sensazionale: in mezzo a tutti i cambiamenti, un filone comune si è rafforzato ovvero il potere delle persone. I datori di lavoro si stanno affidando sempre più all'analisi dei dati al fine di capire meglio le esigenze dei loro dipendenti e cosa guida la loro produttività. Questa maggiore visibilità sta favorendo un più forte senso di connessione e spianando la strada per una maggiore crescita e innovazione".
Vediamo quali saranno i trend che modelleranno il mondo del lavoro nel 2022.



1 - Una nuova visibilità dei dipendenti


Il lavoro da remoto ha portato i datori di lavoro alla ricerca di nuove opportunità per aumentare il grado di visibilità dei dipendenti e comprenderne meglio le esigenze.

All'inizio della pandemia, il controllo dei lavoratori da parte dei datori era aumentato. Circa un lavoratore italiano su 3 (38%) ha affermato come il monitoraggio dell'azienda sul proprio lavoro fosse diventato più rigido, complice il lavoro da remoto.
Per favorire la connessione in assenza di vicinanza fisica, i dati sulle persone faranno luce sui flussi e i trend di coinvolgimento e performance, aiutando i manager a motivare e sostenere un team remoto o ibrido, senza però per questo risultare troppo invadenti. Questa nuova dinamica, costruita sulla fiducia reciproca, aiuterà a guidare engagement e performance dei dipendenti.
È quindi fondamentale che un'efficace strategia di comunicazione e gestione delle risorse venga implementata dai manager e dal team HR, per motivare e migliorare la produttività dei propri dipendenti e rimanervi in contatto, senza essere oppressivi.
Il COVID-19 ha avuto un impatto significativo sulle posizioni dei lavoratori: quasi la metà (46%) della forza lavoro in Italia ha fatto cambiamenti o sta pianificando di cambiare come e dove vive (28%).

2 - Persone e obiettivi guideranno la cultura dell'ambiente di lavoro


Mentre le aziende cercano modi per promuovere l'inclusione nei nuovi modelli di lavoro, il coinvolgimento diventerà una misura della cultura della forza lavoro.


I datori di lavoro avranno bisogno di intensificare l'attenzione sulle persone e riflettere sullo scopo più ampio che connette la loro forza lavoro. La flessibilità della forza lavoro si estenderà oltre i limiti percepiti e le aziende abbracceranno iniziative incentrate sulle persone per costruire un luogo di lavoro dove tutti possano crescere. Le strategie di diversità, equità e inclusione si evolveranno ulteriormente per guidare un progresso vero e misurabile.
In Italia, le sfide legate al COVID-19 hanno consentito ad alcuni lavoratori di sviluppare competenze nuove o intraprendere percorsi di carriera che sfruttano il loro potenziale in modi imprevisti e aumentano la soddisfazione personale. Gran parte di essi ha ricevuto una ricompensa per il proprio impegno: il 56% ha avuto un aumento di stipendio o un bonus, anche se restano preoccupanti le disparità di genere. Dall'analisi dei dati, è emerso infatti come siano ancora una volta le donne a essere lasciate indietro nel riconoscimento di un compenso economico a seguito dell'assunzione di una nuova carica o dell'aumento delle responsabilità affidate loro per colmare i vuoti aziendali causati dal COVID-19.


Questo non dovrà più accadere, o le aziende rischieranno di perdere terreno in termini di coinvolgimento dei propri lavoratori e, conseguentemente, di produttività.

3 - Dati e competenze affidabili potenzieranno la resilienza delle aziende


In un contesto caratterizzato da dipendenti che lavorano da remoto e in forma ibrida, il sistema regolatorio e normativo diventerà ancora più complesso. Per superare gli ostacoli e affrontare i cambiamenti normativi, le aziende faranno sempre più affidamento su dati in tempo reale e su livelli di sicurezza senza compromessi, per affrontare la compliance in modo proattivo e guidare il processo decisionale.
I dati saranno la chiave futura per le aziende. Saranno indispensabili, per esempio, per gestire al meglio il ritorno alle politiche sul posto di lavoro, compreso il monitoraggio delle vaccinazioni e i test, e per gestire una forza lavoro ormai ibrida, senza tempo e senza luogo.

4 - Una maggiore innovazione accelererà la crescita


Mentre i modelli di business si evolvono insieme ai cambiamenti globali, le aziende si affideranno alla tecnologia per aumentare la propria efficienza ed espandere le competenze, eliminando le mansioni ripetitive e rifocalizzando gli sforzi sulle iniziative di crescita strategica.


Secondo i dati di ADP, un quarto circa degli italiani (22%) ha iniziato solo con la pandemia a utilizzare applicazioni o strumenti mobili per gestire e monitorare la propria retribuzione.
I lavoratori stanno imparando a sfruttare gli strumenti self-service, rimuovendo milioni di compiti amministrativi dai professionisti HR, permettendo loro di concentrarsi maggiormente sulle persone. Questa digitalizzazione porterà benefici sia ai datori sia ai dipendenti, man mano che questi ultimi cercano maggiore flessibilità e controllo nella propria esperienza professionale.

5 - Focus sulle competenze


Con l'evoluzione dei ruoli, un'ondata di assunzioni basate sulle competenze guiderà ulteriormente l'innovazione. Il 27% dei lavoratori italiani pensa che, proprio il periodo di pandemia, abbia contribuito a rafforzare le proprie abilità.
Dopo una fase in cui i dipendenti sono stati costretti a riqualificarsi, le persone continueranno a dare priorità alle proprie competenze e a cercare opportunità per applicare i propri punti di forza unici. Per accelerare le prestazioni, i datori di lavoro dovranno concentrarsi su questi punti di forza individuali e fornire opportunità ai dipendenti per sviluppare nuove competenze o intraprendere una nuova traiettoria di carriera con maggiori opportunità di crescita.



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